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La memoria di
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L'articolo4B Albano Rosa | Il matrimonio dei bisnonni
Come è diversa la foto antica da quella moderna!
Da questa fotografia viene fuori la poesia di altri tempi. Siamo negli anni 20 e precisamente nel 1929. È una foto lucida, grande, in bianco e nero che rappresenta un matrimonio. Ritrae i miei bisnonni con gli abiti di sposi, davanti alla chiesa. La sposa si chiama Carmela, invece il nome dello sposo è Gennaro. Che magnifico vestito ha la sposa! È corto, bianco senza nessun ricamo e particolarità. Ha le calze e scarpe bianche, basse e legate con una cinghietta bianca. Ha i guanti bianchi e nella mano destra ha un grande bouqué. È enorme! Al centro del bouqué ci sono fiori sparpagliati. I più grandi sembrano rose e i più piccoli margheritine. I fiori sono circondati da erbe di ogni tipo.
La sposa ha in testa una cuffia che è stretta da una cinghietta di perle. Ai due lati si vedono delle foglie che saranno secondo me, dei fiori grandi. Non si vedono bene perché sull’orlo della cuffia c’è il merletto che copre la fronte. Il velo è lungo, sottile, ricamato che sul suo lato sinistro si confonde con il vestito.
Lo sposo è proprio una figura di altri tempi: ha il vestito nero, i guanti, la camicia e la cravatta bianca che si confonde con la camicia che fa contrasto con il vestito nero. Ha sul lato sinistro un fiore di media grandezza e ha la mano sinistra appoggiata al petto. Sembra che vuole mantenere la giacca ma è strano perché ci sono i bottoni. Sulla sua sinistra c’è una pianta alta che gli arriva alle spalle.
La nonna mi racconta: “Sai a quei tempi c’era la miseria. Nonna Carmela ha il vestito da sposa perché i suoi genitori vivevano a Napoli ed era una famiglia benestante. I vestiti erano tutti così, era la moda”.
Io le domando: “E la cuffia? Sembra quella che gli anziani mettono la notte per dormire!”.
La nonna ribatté, e mentre parlava gli occhi diventavano lucidi: “No! Nipotina mia! Sbagli di molto, per chi comprava un vestito come quello, doveva avere per forza la cuffia e il velo lungo”.
Ed io chiedo: “Nonna e che dici dei capelli che non si vedono? Non ne aveva?”.
Risponde la nonna sbalordita dalle mie parole: “No! I capelli venivano raccolti”.
“Nonna - chiesi - avevano i vestiti per il viaggio di nozze?”.
“No - disse lei - figurati che chi non aveva denaro, al suo matrimonio metteva gli abiti normali!”. Ed io sempre più curiosa: “Nonna, per caso hai qualche altra foto, del matrimonio, da farmi vedere?”. “Nipote mia - disse – devi sapere che a quei tempi si scattava solo una foto e per occasioni eccezionali”.
Questa foto la guardo e non riesco a staccare gli occhi e provo un senso di gioia perché penso ai tempi andati quando tutto era più semplice e anche le cose importanti come il matrimonio avvenivano senza tante pompe in nome dell’essenzialità. La foto racconta questo mondo di semplicità.
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