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La memoria di tutti
concorso per giovani 
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L'articolo

4A Moccia Ida  
Una foto, tanti ricordi
Un giorno che i miei genitori erano andati a Salerno, non sapevo cosa fare . Allora andai da mio nonno che e’ un simpatico vecchietto dai lucidi capelli bianchi e gli chiesi se mi raccontava una delle belle storie antiche. Ma lui rispose : “ ho qualcosa di meglio da mostrarti”, si allontano’ e poi a passi lenti si avvio’ verso di me con una piccola foto sgualcita, rotta, con delle macchie bianco-avorio. Essa rappresentava il matrimonio di vecchi zii dei primi del 1900. Accanto agli sposi c’erano due gruppi di persone , gli invitati. La foto fu scattata davanti alla chiesa di San Giovanni Battista che oggi hanno restaurato. In campo medio ci sono gli sposi. La sposa di nome Sofia era molto rigida con un abito lungo che le nascondeva i piedi . A me sembrava un abito spezzato: una maglietta ed una gonna , ma invece no ! . Era un solo pezzo sbiadito . Sulla mano destra aveva il famoso buche’ di rose bianche con le foglie lunghe e sottili nere-sbiadite, il velo e’ bianco- trasparente, i capelli neri che scendono sulle orecchie. Le mani della sposa appaiono grigie . Si intravedono scarpe bianche con dei piccoli buchi . Lo sposo , Ciro , era un uomo alto e snello . Il suo vestito era nero , e proprio sul petto , per il passare degli anni , mostra una macchia bianco-avorio . Le scarpe sono nere e la camicia bianca con cravatta uguale. Lo sguardo è fisso e serio, tutta la persona è rigida. Ad una mano ha come due nastri che scendevano sui pantaloni neri . Ha capelli grigi e corti a caschetto, accanto allo sposo c’è una persona con un buchè ed a me è venuta l’impressione che possa essere la damigella. Sui lati della foto ci sono grosse macchie bianco - avorio, quindi non si vedono bene gli altri invitati. Sullo sfondo si vede la porta della chiesa aperta, con il prete, sulle scale appaiono due signore che scendono, si vede il muro grigio con delle macchie bianche, la ringhiera era sbiadita ed è anche molto bella: ci sono pezzi , ripieni , grossi e robusti , ed altri sottili e lunghi. Mio nonno mi ha raccontato che questa e’ l’unica foto di questo sposalizio , e forse è stata fatta per caso: quando passava il fotografo sulla motoretta o se veniva chiamato, oggi invece le foto sono tanto colorate, lussuose e il servizio costa meno, quello che non si vede dalla foto è che si andava in un cortile ampio e gli sposi offrivano taralli bolliti, i tarallucci , pastarelle secche, si mangiava sulle note del valzer, c’era una grande allegria e gli sposi erano felici di una felicità diversa fatta di cose vere forse piu’ genuine. Questa foto è la negazione della ricchezza e del formalismo e dà inno alla vita vera. Vedendo questa foto io provo molta allegria perché è come se io andassi indietro nel tempo e sarei andata a vedere ieri che cosa facevano e saprò come si viveva in passato......
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Transmitted:23/11/2024 23:08:49
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