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L'articolo

2C Salvati Grazia  
Nonno Ciccio
Il mio bisnonno si chiama Francesco Violante,conosciuto da tutti come “Ciccio”,ha ottantanove anni ed è nato nel 1912.Quando scoppiò la seconda guerra mondiale aveva ventotto anni.Sbarcò in Africa nel 1940 e insieme a molti altri soldati ricevette l’ordine di accamparsi in una zona presso il campo di aviazione.Dopo pochi giorni,a causa di una spia,vennero scoperti dal nemico francese che,con un attacco aereo-navale,bombardò l’accampamento mettendo tutti in fuga.Giappone e Germania,che erano alleate con l’Italia,attaccarono la Francia invadendola e occupandola.Nel frattempo in Libia il primo battaglione del fronte italiano fu sconfitto e,pertanto,venne mandato il secondo battaglione,”Ardito”,di cui faceva parte anche il mio bisnonno,che era un volontario.Poiché era il più anziano dei soldati,gli venne consegnata una mitragliatrice,e purtroppo per difendersi ha dovuto uccidere molte persone.Sono stati uccisi anche cinque suoi amici e questo lo turbò molto.In Libia è stato ferito anche ad un piede e per questo venne rimpatriato.Sbarcato a Napoli,trascorse diversi mesi all’ospedale di pozzuoli.Essendo stato ferito in guerra non fu costretto a ritornare sul fronte italiano;gli fecero,infatti,svolgere servizi territoriali.Rottasi l’alleanza con i tedeschi,quest’ultimi iniziarono a saccheggiare le case di Castel san Giorgio in cui si trovava anche il mio bisnonno,che mi ha detto che i tedeschi ,oltre ad abusare del cibo degli italiani,stupravano anche le donne.Alcuni suoi amici di Castel san Giorgio vennero catturati dai tedeschi e,mentre cercavano di scappare,vennero uccisi.Questa guerra portò carestia;il pane e la farina vennero razionati.Chi aveva famiglia non riusciva a procurarsi il necessario per sfamare i suoi familiari.Per questo molte persone percorrevano chilometri e chilometri a piedi solo per farsi dare un po’ di cibo barattandolo con scarpe,pantaloni,sigari,sigarette e anche suole di scarpe.Il mio bisnonno ricorda di aver percorso anche quaranta chilometri in bicicletta pur di ottenere del cibo.Ricorda che una volta,arrivato ad Avellino in bicicletta,decise di riposarsi in un fienile e lì incontrò molte persone,che come lui cercavano di procurarsi del cibo,che a causa del lungo cammino avevano i polpacci fasciati e i piedi malridotti.Quando finì la guerra,ricorda il mio bisnonno,tutte le persone,nonostante la povertà,festeggiarono allegramente e cercarono di ricostruirsi un futuro.
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