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La memoria di
tutti
concorso
per giovani
dai 6 ai 35 anni
IN COLLABORAZIONE CON
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L'articolo2C De Maio Silvia | Tempo di guerra
Mi sono sempre chiesta come si viveva nel periodo in cui nel proprio paese c’era la guerra.Sicuramente molto male.Poi,nonna Silvia,nata nel 1928,un giorno mi ha mostrato delle fotografie che la ritraevano in giovane età ed ha aggiunto che quelle
Erano state scattate nel 1941,in tempo di guerra.Ho chiesto a nonna Silvia di raccontarmi com’era la vita durante quel periodo e lei mi ha accontentato volentieri.
La guerra era già iniziata da un pezzo.Il mio bisnonno era emigrato in America in cerca di lavoro.E’ per questo che mia nonna ha vissuto una situazione un po’ differente dalle altre famiglie.Il suo nucleo familiare era costituito da otto persone,tutti in buona salute,nonostante le condizioni igieniche e sanitarie
non fossero delle migliori.Il cibo più o meno c’era,però si conservava per i casi di emergenza.Mangiavano soprattutto pane e poche volte la pasta.A volte si procuravano il cibo con una tessera che presentavano ai funzionari fascisti o ai tedeschi;in questa tessera c’erano tutti i dati personali di tutti i componenti la famiglia.Per precauzione il cibo si teneva in una cassapanca chiusa a chiave.La chiave era custodita dalla mia bisnonna sotto il grembiule.Per riscaldarsi usavano il braciere.Per evitare il pericolo di bombardamenti c’era il coprifuoco:nessuna luce doveva trasparire dalle abitazioni e nessuno doveva circolare per le strade dopo il tramonto.Una sirena avvisava la popolazione che c’era pericolo di una incursione aerea.Ogni volta che la sentivano correvano tutti a nascondersi in cantina.I tedeschi non sono mai entrati in casa di mia nonna,però dalle sue parole ho capito che facevano paura solo a guardarli e che,quasi tutti,soprattutto le donne,tremavano come foglie in loro presenza.
Non mi sbagliavo:si viveva decisamente molto male!
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