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La memoria di tutti
concorso per giovani 
dai 6 ai 35 anni

IN COLLABORAZIONE CON

 

L'articolo

2E Ciancione Annarita e Lamberti Lorella  
Cronaca vissuta
Mentre lavoravo in Manifattura decisi di prepararmi per conseguire il diploma di avviamento professionale.La sera , al ritorno dal lavoro,studiavo con Giuseppe . Riuscii a diplomarmi e questo mi servì, in seguito,per passare da operaia a impiegata . Mio fratello Franco, sul fronte greco-albanese , fu fatto prigioniero dagli Inglesi e fu portato in India ;avevamo pochissime sue notizie tramite la Croce rossa internazionale . Francesco , nonostante fosse prigioniero , mi faceva arrivare la richiesta di libri per studiare in quanto era scritto alla facoltà di Giurisprudenza.Ogni volta che dovevo comprargli un libro , dovevo risparmiare i soldi e recarmi a Napoli. Per arrivare a Napoli era un “disastro”perché era periodo di guerra e gli spostamenti erano difficili. Nell’ultimo mio viaggio , a dicembre del ’43,dopo una lunga fila all’Università, ritornando con la Circumvesuviana da Napoli a Pompei,rimasi aggrappata alla maniglia della porta del treno affollato mentre pioveva a dirotto.Due giovani mi aiutarono a salire mentre il treno era già in corsa . Arrivata a Pompei, dovetti proseguire a piedi per Scafati,dove mi recai al bar di una cugina di mia madre per bere qualcosa, a quei tempi,invece dell’ “espresso” di oggi c’era il surrogato di caffè.I miei parenti ,, non mi riconobbero,tanto ero ridotta male .Mi diedero ospitalità per riposare e asciugare.Il giorno dopo , con la bicicletta di mio cugino , tornai a Pagani. L’11 settembre del’43fu il giorno peggiore perchè morì mio fratello Peppino a soli 17 anni. Cronaca vissuta .Amalia Landri :sotto i bombardamenti della 2 guerra mondiale. L’ 11 settembre 1943, alle ore 17 , mentre eravamo tutti in cantina per ripararci dalle granate e cannonate , si sentì spingere forte il portone.Pancrazio uscì per vedere chi fosse,dietro di lui scapparono Peppino,mio fratello,ed il padrone di casa .La mamma ,chiamava disperata Peppino, egli rispose che subito sarebbe tornato ,ma….. una granata scoppiò sul carretto delle munizioni che saltò in aria esplodendo, e fece crollare la parte laterale del palazzo seppellendo sotto le macerie tutti e tre. Uscimmo in mezzo alla polvere e ai cannoneggiamenti per disseppellire Peppino. Gridavamo, nessuno rispondeva .Il padrone di casa uscì mezzo svenuto dalle macerie ,mentre Pancrazio era quasi morto dissanguato e Peppino…..non si vedeva.Incominciammo a scavare, io Amalia,mia madre e mia sorella Elena;vedemmo appena una gamba e facendoci coraggio togliemmo altre macerie ed ecco che il corpo di Peppino, esamine, in un cantone.Una scheggia gli aveva trapassato il petto, una l’orecchio e un’altra il braccio.Oh caro Peppino com’era diventato!lo prendemmo e lo adagiammo in casa,sopra un materasso, lo lavammo e lo vestimmo, il suo sangue ci imbratto i nostri vestiti , non posso continuare quale pena ci invase ?che tragedia casa distrutta e fratello morto;nessuno poteva con la sua parola portarci conforto.Eravamo rimaste sole al mondo quattro donne;la nostra preghiera era “Signore dacci la forza di resistere a questo atroce dolore”……… E il signore ci ha aiutate.Oggi sono una nonna, vedova,ho riempito questi altri anni della mia vita , cercando di stare vicino ai miei figli ed i miei nipoti. Vivo per loro e l’unica cosa che chiedo al Signore per questo periodo di vita che mi rimane è il loro amore e la loro comprensione. Sono contenta che i miei nipoti vivono in modo agiato , non conoscono la miseria ma non riesco a capire le loro insoddisfazioni. Molte volte racconto loro episodi della mia vita ,non per intristirli , ma per fargli capire quanto hanno oggi , rispetto a noi giovani di una volta .Noi dovevamo accontentarci di 2 vestiti ogni anno;in casa c’era un solo armadio, di quelli piccoli , che conteneva vestiti di tutta la numerosa famiglia .I nostri svaghi erano semplici :il gioco a battamuro con le monetine,la palla a volo, la settimana,il nascondino .La bambola con il viso di porcellana e il vestito da damigella era il più bel regalo che una bambina potesse avere.I più grandi al massimo potevano andare al cinema di sabato Fascista “con 6 soldi” (perché il sabato si risparmiava).Con questo voglio dire che il benessere fa comodo a tutti ;ma i ragazzi devono mantenere quella semplicità ed onestà che , in qualsiasi circostanza , li renderà sempre felici.
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