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La memoria di tutti
concorso per giovani 
dai 6 ai 35 anni

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L'articolo

2E Amabile Maria Teresa   
Nonna Giuseppina
Il suo nome è Giuseppina Sellitto. È nata l’1 aprile del 1922 a San Eustachio che è una piccola frazione del Comune di Mercato S.Severino.terzo genita di sei figli, cresce in una famiglia di agiate condizioni economiche; suo padre aveva vari poderi; frequenta le scuole elementari e poi, come gran parte delle donne del tempo, va a scuola di cucito e ricamo insieme alle sue due sorelle: Maria e Iolanda. Intelligente e di carattere ribelle, cresce in fretta diventando un valido aiuto anche per il padre nel dirigere i propri poderi. Il suo anno di nascita, il 1922, fu per la sua famiglia e per le famiglie italiane in genere, un anno di ricostruzione psicologica, economica e sociale, dopo i profondi sconvolgimenti causati dalla I guerra mondiale, a cui anche suo padre aveva preso parte. La sua e tante altre famiglie con immani sacrifici si risollevarono con il passare del tempo e ripresero a sperare nel futuro, a credere che non ci sarebbero state altre guerre. Di domenica allora si poteva anche gustare un buon sugo di pomodoro, cotto sulla cucina a legna, messo nel forno con pezzetti di carne, pane bianco, tanto mais. Poi a gennaio si sarebbe ammazzato di nuovo il maiale e quindi sugna, salumi, ecc.. Trine, pizzi e merletti erano le passioni della giovane Giuseppina, che era diventata grande, andava a scuola di cucito e ricamo, andava a messa la domenica ed era di carattere forte, alquanto solitaria, dedita sempre ai lavori di casa che svolgeva con una meticolosità unica: rappresentava perciò la gioia del suo papà. Tanta meticolosità, forza, ostinazione appannava la figura delle due sorelle, da lei definite femminucce. Adesso i ricordi di questa che abbiamo visto giovane fanciulla in fiore sono lontani e confusi, poiché ha circa ottanta anni ed è malata. Ricorda gli anni che precedettero la II guerra mondiale come il periodo della giovinezza ormai perduta. Di quell’epoca ricorda le adunate del Sabato Nazionale Fascista nella piazza principale del paese senza trine ma con la gonna blu e la camicia bianca, divisa da giovani italiane. Ricorda, e gli occhi le si riempiono di gioia, di aver stretto la mano a Mussolini, evento eccezionale, e dice che era proprio un bel giovane alto e forte. Un anno dopo suo fratello maggiore, Angiolillo, parte per la guerra in Etiopia contro il Negus; rimane lì due anni, poi torna illeso e porta in dono foulards di seta, tappeti e un servizio di tazzine, che ora possiede una cognata che se ne è appropriata ingiustamente , come dice mia nonna con molto rammarico. Sembrano giorni felici quelli fra le due guerre; chi avrebbe mai detto che era in agguato la seconda guerra! Iniziò così un periodo di carestia e di povertà, in cui i viveri mancavano e le famiglie numerose come quella di Giuseppina erano sottoposte ad immani sacrifici e ad enormi privazioni. Giuseppina ricorda, e gli occhi le si riempiono di lagrime, che per ricevere una misera razione di farina, non quella di grano ma di fave (la farinella) bisognava possedere una tessera. Ricorda le requisizioni a cui spesso con un pò di astuzia e di fortuna la sua famiglia riusciva a sottrarsi, murando il grano in un forno o nascondendolo in cantina sotto cumuli di legna, portandolo poi di notte al mulino per macinarlo. Dice che i suoi paesani si recavano in Puglia con la bicicletta o a piedi, per portare alla famiglia qualche litro d’olio o qualche chilo di farina. Dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia e a Salerno, anche il paese di Giuseppina fu occupato dai Tedeschi. Di sera c’era il coprifuoco e c’erano i bombardamenti da parte degli Alleati; di giorno tutti gli uomini validi anche giovani ed anziani si nascondevano sulle montagne per non essere deportati in Germania a lavorare nei campi di concentramento al servizio dei Tedeschi. Questo periodo di terrore durò poco tempo, perché presto il fronte si spostò in Italia centrale a Cassino; così riprese la vita normale. Dopo qualche anno fu di nuovo la pace e finalmente venne anche per Giuseppina il momento di fidanzarsi, sposarsi, crearsi una famiglia e apprezzare i benefici della tranquillità, della libertà, della pace. Ora Giuseppina ha quasi ottanta anni, ha quattro figli e otto nipoti; l’età e le malattie l’hanno resa invalida, perciò ricorda con gioia la propria gioventù piena di salute, anche se quello fu dal punto di vista storico-politico un periodo abbastanza buio.
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