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La memoria di
tutti
concorso
per giovani
dai 6 ai 35 anni
IN COLLABORAZIONE CON
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L'articolo4E Vicidomini A. Barbara - Tedesco Tiziana | Saggio
La memoria degli eventi storici e delle tradizioni ,rivisitata attraverso le reminiscenze di un nonno…
Un complicato processo spazio-temporale, un cammino nel passato, due generazioni a confronto, due strade che si incontrano…anziani e giovani , se pur distanti per età nuovamente uniti da frammenti di memoria che ormai rappresentano “la memoria di tutti”.
In virtù dell’ enorme incongruenza culturale che emerge dal rapporto tra gli adolescenti e i loro nonni , nasce il bisogno di trovare un punto di unione e proprio da questa necessità ha inizio quel fenomeno improntato alla rivalutazione e alla riscoperta delle tradizioni locali.
È opportuno rilevare una contrapposizione tra un’epoca di ingegno , mancante di mezzi tecnici avanzati, dominata da spirito di iniziativa nella quale ogni attività soleva diventare magicamente un’arte e un’epoca, quella contemporanea, nella quale il progresso e la tecnologia dominano la vita quotidiana rendendola monocorde.
Concordemente a questa contrapposizione nasce nei giovani il bisogno di recuperare le particolarità e le specificità di un mondo ormai passato. Una delle condizioni preliminari, atte a far rivivere le vecchie culture, sarebbe l’introduzione del dialetto, che non deve più essere considerato lingua da soppiantare, ma deve avere, quale scopo, l’arricchimento della lingua unitaria integrandosi con essa.
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‘na vote mis
‘na vote levat
curr zie mastu mio
e famm nove e scarp mie
Una suggestiva filastrocca, quella sopra citata, sussurrataci dal signor Moscariello, nato il 03 gennaio del 1920, che descrive e rivela l’importanza degli artifici lessicali, compostivi e retorici di cui l’universo dialettale consta, e il prestigio delle attività artigianali e manifatturiere. Questo ed altro si evince dall’intervista cortesemente concessaci da un divertente ombrellaio in pensione: uno di quelli che non si accingeva esclusivamente a vendere ma principalmente a costruire ombrelli.
Sveglio e vivace lo ritroviamo mentre è intento a quello che ormai è per lui solo un hobby: aggiustare vecchi ombrelli di famiglia…
<> asserisce l’anziano mostrandoci gli arnesi utilizzati per rimodellare uno degli oggetti più significativi della sua vita.
Spinti dalla curiosità continuiamo a domandargli:
Ma da chi ha appreso il mestiere?
<>
A quanti anni ha cominciato?
<>
Tradizione e passione o tradizione e obbligo?
Intendiamo…le piaceva o fu obbligato?
<>
Ed è riuscito a sostentare la sua famiglia col solo lavoro di ombrellaio?
<>
Ai suoi tempi erano molte le persone che sapevano aggiustare gli ombrelli?
<>
Ricorda altri mestieri che ora sono scomparsi?
<>
L’incontro si conclude con un dono venuto dal passato: un ombrello costruito interamente dal vecchio artigiano durante la guerra, e affidato alle nostre mani come a voler dire: “consegnatelo alla memoria di tutti”.
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