Della guerra ho ricordi un pò vaghi, perchè ero piccola, ma ricordo chiaramente un episodio. I Tedeschi passavano con i carrarmati per la strada, io, incuriosita, uscii di casa. I soldati che procedevano a piedi erano coperti di polvere e tristi. Uno si fermò e a gesti chiese da bere e da mangiare. Gli diedi dell’acqua e dei pomodori che divorò velocemente, mi ringraziò e proseguì il cammino. Non capivo che era un nemico, per me era un essere umano che chiedeva aiuto. Ricordo che quando iniziarono i bombardamenti, noi ci rifugiammo in una grotta sotterranea insieme ad altre famiglie. Dormivamo su dei materassi distesi a terra, da mangiare avevamo un sacco di zucchero, uno di caffè, uno di pasta e uno di fagioli. Papà, che era rimasto a casa, ogni tanto ci portava dei salami e dell’olio. Papà non venne con noi, perchè gli avevano dato l’incarico di badare ai cavalli della caserma e questo gli procurò la morte. Proprio il giorno dello sbarco degli alleati una cannonata centrò la nostra casa e lui morì insieme ad altre persone che erano vicine a lui. La notizia della sua morte ci venne riferita da mio fratello più grande che era andato a chiedere notizie degli alleati. La salma di mio padre non potemmo vederla, perchè fu trasportata insieme ad altri cadaveri che furono seppelliti inn una fossa comune. In casa non trovammo niente, ci avevano derubato di tutto. La mamma fece mille lavori per mantenere la famiglia ed io fui mandata in collegio in quanto orfana di guerra.