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L'articolo

Senatore Raffaele  

MAFALDA CACCAVALE,NATA A FUORNI (SA)

L’8-12-1926

 

Oggi si dice che ai miei tempi il cibo era poco, ma per me non era così perchè abitavo in campagna e avevo una terra coltivabile, dove allevavamo degli animali, di cui ci nutrivamo. La carne non ci mancava, tranne quella di vaccina, perchè non avevamo mucche e mio padre non ne comprava. Si camminava a piedi e qualcuno aveva un cavallo con il carretto per vendere frutta e verdura , raramente si vedevano delle bici. Anche l’abbigliamento nuovo era raro,infatti i vestiti si tramandavano di madre in figlia e dalle sorelle maggiori a quelle minori. A questo proposito ricordo che mio padre comprò un vestito per la domenica e la mattina di quel giorno io e le mie sorelle facevamo la corsa al vestito, perchè lo indossava chi arrivava per prima. Le case erano grandi, anche perchè erano vuote e quindi sembravano enormi, erano formate da pochi vani, ricordo che la mia ne aveva solo due. Prima c’erano lavori che ora sono quasi scomparsi, ricordo coloro che facevano i carboni, bruciando la legna in un fosso e ricoprendola di terra o chi faceva la calce. La scuola era un pò distante e ci andavo a piedi insieme alle mie amiche,era situata in un palazzo, sopra a delle civili abitazioni.Ad insegnarmi le poche materie di allora c’era una sola maestra, i banchi erano più grandi di quelli di oggi e ci si sedeva in tre. Ricordo che mio padre guadagnava mille lire e svolgeva un lavoro ben retribuito, il valore dei soldi infatti era diverso da oggi ed io con tre lire compravo il gelato più caro.Tuttavia i soldi guadagnati da mio padre non bastavano ed io in terza elementare dovetti lasciare la scuola e andai a lavorare nei campi con lui. Quello che è completamente cambiato è il rapporto tra genitori e figli, infatti allora ai genitori si dava del "voi"e ricordo che una volta che per sbaglio diedi del "tu " a mio padre, fui picchiata sulle gambe con il tubo di gomma che serviva per annaffiare.

 

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