ROSA PACI, NATA IN SICILIA L’11-4-1935
Vivevo in un paesino della Sicilia e giocavo nel giardino con i miei sei fratellini, tutti più piccoli di me ,tranne uno. Il gioco che eravamo soliti fare somiglia al gioco delle biglie dei nostri tempi, ma noi le biglie non le avevamo, per cui usavamo i bottoni o i gusci delle noccioline. Nel giardino di casa mia c’era un piccolo orto che coltivavo e dal quale ricavavo degli ortaggi. Ricordo che mia madre cucinava le patate sotto la cenere e che la carne era riservata ai giorni di festa, mentre gli altri giorni sulla tavola trovavano posto patate, uova, ortaggi, pasta.Nel mio paesino di tanto in tanto arrivavano dei personaggi che ormai sono scomparsi: l’arrotino che passava di casa in casa per affilare forbici e coltelli, l’uomo che aggiustava i piatti ,le pentole, gli ombrelli e il " saponaro" che raccoglieva tutte le cose vecchie e inutilizzabili e in cambio regalava del sapone. Percorrendo le strade del paese, lanciavano grida ritmate che costituivano un richiamo per chi aveva bisogno della loro opera, quelle voci erano per tutti noi famigliari e ogni tanto ho ancora l’impresione di sentirle risuonare nelle mie orecchie.
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