FILOMENA LAMBIASE, NATA A SALERNO
IL 12-7-1912
La mia famiglia era composta da dieci person, otto figli e i genitori. La mia era una famiglia di contadini e vivevamo in una modesta casa di campagna. Ho frequentato la scuola fino alla terza elementare, dopo ho seguito un corso di cucito. Sono stata sempre una casalinga. Da piccola, con le mie sorelle giocavo nel giardino e di tanto in tanto costruivamo pupazzi di pezza, perchè c’era una grande miseria e non c’erano i soldi per comprare i giocattoli. La miseria era totale, non c’era acqua potabile nè energia elettrica, le strade non erano asfaltate. Ciò era dovuto anche alla tragedia della seconda guerra mondiale, in cui un mio fratello, militare italiano e quindi fascista, venne catturato dagli alleati angloamericani, mentre io e la mia famiglia ad ogni suono della sirena dovevamo scappare nei rifugi antiaerei. A quei tempi l’aria era pulita e anche il mare non era inquinato, ma mangiavamo pasta, legumi, frutta e verdura e desideravamo il pane che non ci potevamo permettere di acquistare. Avevo solo due vestiti, uno per l’estate e uno per l’inverno, erano entrambi di cotone, a maniche lunghe, senza scollature e mi arrivavano fino alle caviglie. In casa il rapporto con i miei genitori era ottimo, ma io davo del "voi" ad entrambi in segno di rispetto. Pur avendo un carretto e un asinello, camminavamo molto a piedi e solo per andare a Cava o da qualche altra parte lontana prendevamo il tram, che con il carretto era il mezzo di trasporto più diffuso. Era molto difficile vivere a quei tempi e preferisco la vita di oggi, perchè le condizioni sono migliorate e c’è una situazione politica più stabile.
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