"Così farò l'avvocato della gente"
Parla l'assessore ai Servizi Civili Raffaela Milano. "Presto un call center"
ALBERTO MATTONE
"Dico basta alle file che iniziano alle 4 di notte, alle 60 mila pratiche in attesa. Porterò in giunta la priorità dell'ufficio invalidi civili, e già dalla prossima riunione, vareremo un call center per divulgare informazioni agli utenti, che potranno essere anche ricevuti per appuntamento". "L'avvocato della gente" è arrivato in Campidoglio, e ha subito messo sul tavolo un "pacchetto di cause" da vincere: Raffaela Milano, 39 anni, una lunga esperienza nel Tribunale del malato, parte da via Ostiense, da quell'ufficio disastrato ereditato dalla Prefettura. Inizia da qui, il neoassessore ai Servizi sociali, da quel deserto dove sono costretti a passare i disabili, dove quel "più nessuno deve restare solo" predicato da Walter Veltroni in campagna elettorale, resta ancora un'utopia.
Assessore Milano, ancora oggi molti invalidi civili ottengono il sussidio quando è troppo tardi.
"Sono stata a viale Ostiense e ho trovato una situazione allarmante. C'è un arretrato spaventoso, ma nei prossimi giorni prenderemo decisioni importanti: apriremo un canale informativo con numerose linee telefoniche, allargheremo gli orari di ricevimento al pubblico, si potrà andare allo sportello ma per appuntamento".
Ci sono ancora troppi anziani soli, e l'assistenza domiciliare è offerta con il contagocce.
"Le associazioni che si occupano di anziani dovranno ottenere dal Comune un marchio di qualità, i cittadini che se lo possono permettere, potranno rivolgersi al mercato, l'obiettivo dell'amministrazione, però, è aumentare gli investimenti per allargare l'assistenza domiciliare gratuita a tante persone indigenti. Ma per gli anziani non c'è un solo percorso".
Cioè?
"Devono sorgere centri diurni per anziani "fragili", dove si offrono cure mediche e rapporti umani. Poi, introdurremo le "case del respiro", posti di accoglienza temporanea per malati cronici, dove le persone sono accompagnate per stare periodi brevi: così, si evita l'istituzionalizzazione dei vecchi e si dà un po' di sollievo alle famiglie".
I barboni continuano a morire di freddo, l'unico riparo invernale è qualche stazione del metro.
"L'inverno non è un evento imprevisto, metteremo all'ordine del giorno un programma per l'accoglienza per i senza fissa dimora. Pensiamo a ricoveri notturni e a situazioni più protette, dove portare avanti un progetto di recupero per i clochard".
Roma è ancora una città "chiusa" per gli stranieri.
"Il primo punto riguarda i rifugiati politici, gente senza diritti, e noi cercheremo di portare all'attenzione delle istituzioni i loro problemi".
Campi nomadi dignitosi: sono la promessa mancata di Rutelli.
"Realizzeremo villaggi attrezzati, lavoreremo insieme ai volontari, cercando di responsabilizzare i rom. Faremo prevenzione sanitaria, ma in cambio chiediamo il rispetto delle regole".
Sono ancora troppi i piccoli zingari che non vanno a scuola.
"Dipende da campo a campo. Saremo molto duri con lo sfruttamento dei minori, che sono costretti a mendicare e rubare. Combatteremo il fenomeno con la scolarizzazione, ma anche con misure repressive. In una città civile come Roma, non possiamo tollerare una simile situazione di degrado".
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