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Gli interventi del Presidente sul quotidiano "Il Mattino"
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LUIGI CELESTRE ANGRISANI
L'articolo27 luglio 2001 | Ma le residenze sono di là da venire
“Allegria!” direbbe Mike
Bongiorno leggendo la puntata di oggi della nostra inchiesta sulla condizione
dell’anziano. Anche se immagino che al Mike nazionale importi poco degli
anziani della provincia di Salerno o tanto meno dei servizi socio sanitari
pubblici.
Sinceramente, nonostante la sua età, non ce lo vedo a far domanda per
l’assistenza domiciliare assistita. Comunque, Mike o non Mike, la tappa di oggi
sembra orientata molto più sul tempo buono che sulla tempesta. La stazione è
quella di Cava dè Tirreni dove, come dice la cronista, “il panorama
dell’assistenza alla terza età si è arricchito di offerte e servizi”.
Allegria? Bè, insomma, non esageriamo. Però, senza andare troppo per il
sottile, sembra che qui qualcosa sia accaduto per davvero. Nel bene, e non nel
male come invece abbiamo visto la settimana scorsa nella tappa di Eboli. Il
quadro che ne esce pare quasi da paese civile. Come e perché potete leggere
nell’articolo. Scoprirete che da sei mesi a questa parte “qualcosa è cambiato
come diceva il titolo di un film di qualche anno fa. Siamo contenti.
Applaudiamo alla ASL SA1 e alla dottoressa Mirella Valdo, responsabile del
“modulo operativo di geriatria” ( si chiama proprio così, accidenti al
linguaggio burocratico ! ). Certo, la cronista è andata a chiedere se il vino è
buono oppure no proprio all’oste che lo vende, e così non sappiamo cosa ne
pensano gli avventori, ovvero glia anziani. Però ci accontentiamo. Anzi,
prendiamo proprio esempio da Cava per dire a tutti che le cose si possono fare,
e non solo dire. Stando all’articolo sembra che la rivoluzione sia cominciata da gennaio. Devo dire la
verità: così come viene descritta, la situazione sembra un po’ troppo serena.
Non è che voglio vederla nera a tutti i costi, per carità. Anzi, devo dire che
quello che si legge nell’articolo è rasserenante per davvero. E credo sia anche
il risultato di cambiamenti importanti come quelli dei vertici dell’ASL. Però
ci sono un paio di cose che mi paiono essenziali e che non mi convincono. La
prima è quella dei numeri. Gli anziani in condizioni di disagio sono tanti.
Anche a Cava. Quanti di questi riescono veramente ad ottenere i servizi di
assistenza di cui hanno bisogno ? Tutti ? piacerebbe, ma non lo credo. La
maggioranza ? Me lo auguro. Pochi ? lo temo. Questo non toglie nulla
all’intelligenza, la passione e la dedizione degli operatori. O alla validità
dei progetti. Però il problema degli anziani è anche un problema di numeri.
Sono tanti, e ognuno di loro è una storia degna di attenzione e di rispetto.
Dubbio numero due. Lo riassumo con una frase del resoconto: “in alto mare la
realizzazione delle RSA, residenze sanitarie
assistenziali . E’ come dire per la partita di pallone va tutto bene,
però manca il pallone. Fuori di metafora le RSA sono il punto fondamentale
attraverso il quale tirar fuori gli anziani particolarmente bisognosi della
loro condizione di disagio, spesso molto grave. A Cava non ci sono. Nella
Campania nemmeno. Il che significa, fuori da ogni ipocrisia, che chi sta male
starà ancora peggio. Anche a Cava, dove comunque, per fortuna, “qualcosa è
cambiato”.
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