“Una presenza decisiva: non ci rassegniamo a essere periferia della periferia”.
Da una settimana non si parla d’altro. Perché mai? Perché un ministro della Repubblica è venuto a Nocera Inferiore. Non capitava da chissà quando. «Un ministro qui da noi? E che sarà successo!». Niente di particolare. Forse proprio per questo vale la pena parlarne. Il ministro è quello per le politiche agricole, Alfonso Pecoraro Scanio, che è anche, probabilmente, uno dei volti più noti del governo. Lo è per la sua capacità di comunicare, per le sue idee, e anche perché si è trovato a combattere - secondo me in modo encomiabile - nella trincea delle varie emergenze alimentari,«mucca pazza» e dintorni. Come mai è venuto a Nocera Inferiore? Perché gliel’ho chiesto. Non gli ho detto «vieni a farti una passeggiata». Gli ho solo spiegato che in questa terra ci sono problemi ambientali enormi su cui si aspetta da anni una qualche soluzione. Gli ho parlato del Sarno, del rischio alluvioni, del problema dannato dell’immondizia. Ma gli ho anche detto che ci sono, accanto ai problemi, possibilità altrettanto grandi. Nell’agricoltura, per esempio, dove la nostra terra è sempre stata, fin dai tempi dei romani, una specie di paradiso e ora non lo è più. Nel settore dei prodotti tipici che non sono abbastanza valorizzati. E così via. E allora gli ho detto «vieni a parlarne con la gente». Lui ha accettato, e so benissimo che non l’ha fatto solo per il rapporto di stima che ci lega. L’ha fatto perché era giusto farlo, perché questa terra merita un sacco di cose che non ha più, compresa l’attenzione di un ministro. Quando ho detto in giro «organizziamo un incontro tra i cittadini e il ministro» in molti mi hanno risposto «non verrà mai». Quando ho detto che sarebbe venuto, altrettanti mi hanno detto «non verrà la gente». E’ venuto il ministro e la sala era piena, con gente in piedi e fuori dalla porta . E non è stato un incontro «mordi e fuggi» con la macchina blu che aspetta fuori col motore acceso. Il ministro ha ascoltato, ha parlato, ha preso impegni precisi. Ha anche incontrato una delegazione di cittadini di Castel San Giorgio, guidata dal sindacalista Sessa, per un grosso problema di elettrosmog. E credo che non sia stato un colloquio inutile. Ma la cronaca l’avete letta in queste pagine. Il punto, come si dice, è un altro. Forse é in una domanda che mi ha rivolto Pecoraro Scanio in privato. «Luigi - mi ha detto - ma chi è il deputato di questa zona?». Non ho risposto. O forse il punto sta nel fatto che nessuno si aspettava che un ministro venisse a Nocera Inferiore e che la gente riempisse la sala. Rassegnati ad essere periferia della periferia. Non è così signori. La gente abituata a non riuscire a parlare neanche con il sindaco o con il proprio deputato non deve rassegnarsi, deve arrabbiarsi. E deve sapere che i risultati arrivano quando si lavora su progetti e idee, e non quando si vive la politica come una specie di quiz show ,«l’occasione della vita» in cui buttarsi a capofitto sperando che vada bene. Quand’è così chi ci prova rischia di rompersi la testa, e sicuramente se la rompono i cittadini. Pecoraro Scanio nell’incontro di una settimana fa ha scoperto tante cose sulla nostra terra: i problemi da risolvere, le potenzialità di sviluppo, il calore e l’intelligenza della gente. Ci sono tanti altri, che questa terra pretendono di rappresentarla, che quelle cose ancora non le hanno imparate. Peggio per loro. E per i cittadini.
Luigi Celestre Angrisani, 23 marzo 2001
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