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L'articolo

Solidarietà ad Arequipa  
La città gemella in Perù colpita da un violento terremoto

BIELLA La notizia del disastroso terremoto che ha colpito Arequipa, la seconda città per importanza del Perù, gemellata con Biella, è arrivata nel capoluogo laniero quasi in tempo reale: il sismo infatti è stato registrato dagli strumenti dell’Osservatorio di Oropa alle 22,49 di sabato 23. E poco dopo, nella pagina web della stazione meteorosismica è apparsa l’annotazione di don Cuffolo: magnitudo 7,9, una intensità che nonostante la distanza ha saturato il segnale dei sismografi. Poi sono arrivate le notizie di agenzie e dei telegiornali che parlavano di morti e distruzioni e le preoccupazioni sono aumentate anche perchè ad Arequipa ci sono diverse iniziative industriali biellesi (il primo a sbarcare in Perù era stati anni fa l’imprenditore Pino Alvigini per commercializzare le fibre tessili di gran pregio). Così da Biella si è cercato di aver via telefono o via e-mail qualche notizia in più.Lo stesso sindaco di Biella Gianluca Susta ha cercato di mettersi in contatto con il sindaco di Arequipa. Tra gli italiani che si trovano in questo momento in Perù è stato possibile rintracciare fin dalle prime ore dopo il terremoto, l’archeologo Giuseppe Orefici: è a Nazca con una campagna di scavi internazionale. E Orefici ha confermato i danni e i morti ad Arequipa anche se le situazioni più gravi a suo avviso sono lungo la costa a Mollendo, spazzata da un gigantesco maremoto e poi nell’entroterra dove c’erano decine e decine di villaggi isolati dalle frane cadute sulle strade. Di fronte a questa nuova tragedia che ha colpito Arequipa, Biella non resterà insensibile: oggi la giunta stabilirà come intervenire in aiuto della città gemella. Si parla dell’istuzione di un fondo (chiesto ieri dal Consiglio): l’iniziativa sarà perfezionata non appenna ci potrà essere un contatto con l’amministrazione comunale della città peruviana e avere un’idea più precisa sulle sue necessità. Intanto la Croce Rossa Italiana ha lanciato un appello alla solidarietà degli italiani e ha messo a disposizione della Croce Rossa Peruviana un contributo di 200 milioni per le prime emergenze. Contributi possono essere versati nel conto corrente postale n. 300004 intestato a Croce Rossa Italiana, Via Toscana 12, 00187 Roma. Oppure nel conto corrente bancario n.218020, Croce Rossa Italiana, Banca Nazionale del Lavoro - Tesoreria Roma Centro. Per ambedue la causale è "Pro Perù". [m.al.]

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