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Stop agli sfratti per i più deboli  
Sabato la scadenza dei termini, i proprietari contrari a un ulteriore rinvio

Alessandro Mondo

Ad una manciata di giorni dallo scadere dell’ultima proroga - previsto per sabato - riesplode la polemica fra sindacati inquilini e associazioni della proprietà edilizia, mentre le città si appellano al nuovo governo. Tre le soluzioni ipotizzate ieri durante la "riunione urgente" convocata nella capitale fra gli assessori alle Politiche abitative di Roma, Torino, Firenze, Napoli, Venezia e Genova (assenti i rappresentanti di Bologna, Catania e Milano): un nuovo stop fino a dicembre delle esecuzioni nei confronti delle fasce più esposte (sostanzialmente anziani, DISABILI e indigenti), agevolazioni fiscali a beneficio dei proprietari disposti ad affittare alloggi agli sfrattati, ma anche adeguato sostegno economico ai comuni. In particolare i più grandi e popolosi, direttamente investiti da un problema che non sentono condiviso a livello centrale. Iniziativa senza precedenti, quella rappresentata dal vertice svoltosi tardivamente ieri su impulso del comune di Roma e replicato domani in sede Anci (l’Associazione nazionale dei comuni italiani): a dimostrazione di come il nodo della casa, finora vissuto con particolare urgenza a Torino, sia ormai arrivato al pettine delle altre grandi città. Parlano i numeri: da luglio potrebbero diventare esecutivi oltre 100 mila sfratti, senza alcuna possibilità di appello per anziani, portatori di handicap, malati e indigenti. Categorie che finora hanno beneficiato della proroga inserita di straforo nell’ultima Finanziari su pressione dei sindacati-inquilini. Solo a Torino, che ha avuto il merito di calarsi prima di altre città nel problema, gli sfratti in via di esecuzione sono circa 400 a fronte di una cinquantina di alloggi messi a disposizione ogni mese dall’Atc (metà dei quali, si badi, è destinata per legge agli iscritti del bando ‘98). Nè il tentativo di comprare o affittare immobili sul mercato privato, perseguito dal Comune tramite bando pubblico (quello attualmente in corso mira a ricavarne 180), sembra in grado di fare la differenza. Da qui la pressione dei sindacati inquilini (Sunia, Sicet, Uniat) e della maggior parte dei comuni affinchè venga disposta una nuova proroga, mentre le associazioni della proprietà - Confedilizia in testa - si oppongono con decisione sottolineando l’inutilità di un nuovo rinvio e mettendo in guardia il governo appena insediato: il braccio di ferro destinato a intensificarsi nei prossimi giorni. Nel frattempo, a Torino Palazzo civico le sta provando tutte. La settimana scorsa la Giunta ha approvato una delibera che prevede l’istituzione di un elenco di famiglie sfrattate (ordinato secondo una graduatoria con punteggio) alle quali proporre l’affitto a prezzo di mercato di alloggi privati segnalati al Comune: il discorso riguarda famiglie sfrattate con un reddito non inferiore al 25% e non superiore di oltre il 30% rispetto ai limiti fissati per l’accesso all’Edilizia pubblica. Per informazioni: 011.5216503.

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Transmitted:27/11/2024 09:29:48
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