Tremonti: troppa evasione, condono per battere il sommerso
Allo studio una misura d'emergenza per frenare la spesa: prelievo su ogni ricetta, resterebbe in vigore per sei mesi
ROBERTO PETRINI
ROMA - Condono per il sommerso, "fondamentale" per il ministro Tremonti; decretotampone di sei mesi per arrestare l'emorragia di spesa della sanità; definizione dell'agenda del dialogo con le parti sociali; verifica sulle pensioni a settembre; rinnovo del bonus benzina. Sono questi gli argomenti "caldi" sui quali in queste ore si sta focalizzando l'attività del governo che oggi, durante la sua prima riunione, fornirà indicazioni sul programma dei "cento giorni". Tutto ciò mentre continua il lavoro di definizione del cosiddetto "buco" nei conti pubblici e il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano conta di "riuscire ad evitare una manovra aggiuntiva".
Il condono. Battesimo del fuoco ieri per il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in occasione della festa per il 227° anniversario della Guardia di Finanza, alla presenza di Carlo Azeglio Ciampi. Le Fiamme Gialle, nel 2000 e nei primi cinque mesi dell'anno, hanno scoperto più di 7.500 evasori totali (1.592 da gennaio a maggio di quest'anno) e oltre 39 mila miliardi di imponibile sottratti al fisco. "Quando la devianza assume tali numeri, quando l'irregolarità si configura come una quota rilevante del pil - ha detto Tremonti - vuol dire che il sistema deve essere in qualche modo cambiato. Credo che un piano di riemersione del sommerso che rimuova i fattori criminogeni e che conduca ad un progressivo reingresso nella legalità sia un'operazione fondamentale non solo per gli equilibri concorrenziali, non solo per il gettito fiscale, ma anche e soprattutto per far crescere la lealtà democratica di questo paese. Questi - ha concluso il ministro - sono passi che si possono e si debbono fare verso l'Europa".
Ticket da 2.000 lire a ricetta. Intensa l'attività sul fronte della sanità. Contatti serrati si sono tenuti ieri tra Tesoro e Sanità e il ministro Girolamo Sirchia ha incontrato anche i vertici di Farmindustria. Si parla di un decretotampone, da prendere in uno dei prossimi consigli dei ministri, per arginare per sei mesi e fino all'entrata in vigore della nuova Finanziaria 2002 la corsa della spesa sanitaria. Una delle ipotesi è quella di introdurre un "contributo di scopo" sulla ricetta, in altre parole un ticket, di 2.000 lire su ogni ricetta (dunque non tornerebbero i ticket che erano sui farmaci). Si parla poi di ridurre le pluriprescrizioni da sei a tre farmaci e di rallentare il percorso di innalzamento dei prezzi dei farmaci verso la media europea che prevede lo scatto di una tranche a luglio. "Preoccupazione" è stata espressa da Farmindustria su quest'ultima misura.
Verifica pensioni a settembre. Piedi di piombo anche sul versante pensioni. Oggi un vertice interministeriale (Berlusconi, Fini, Bossi, Maroni e Tremonti) deciderà l'agenda degli incontri con sindacati e Confindustria e la linea da tenere sui contratti a termine. Il ministro del Welfare Maroni ha comunque ribadito che le pensioni non saranno nel Dpef: "La previdenza – ha sottolineato in una intervista a "Panorama" - riguarda milioni di persone, non può essere trattata come un fatto finanziario. Prima di discuterne da settembre con le parti sociali dunque, non dobbiamo fare passi avventati".