Il piano per tagliare la spesa sanitaria
Accordo tra sindacati e Regione per ridurre il deficit. Verifica su appalti e servizi dati all'esterno

SIMONA POLI

Medicine salvavita distribuite direttamente in ospedale ai pazienti dimessi dopo il ricovero, sollecitazioni per i medici di base a prescrivere farmaci generici, controllo sull'attività svolta dagli informatori tecnicoscientifici nelle strutture sanitarie pubbliche, verifica degli appalti e della necessità dei servizi affidati a ditte esterne, nell'acquisto dei beni, ridistribuzione del personale e migliore organizzazione delle strutture. Questi i principali punti dell'accordo raggiunto ieri tra Regione e sindacati sulla razionalizzazione della spesa sanitaria. L'assessore Enrico Rossi e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Simonetta Pellegrini, Patrizia Pellegatti e Franco Cosi hanno esaminato insieme i dati del preconsuntivo dell'anno scorso, che evidenzia una ripresa del deficit di 150 miliardi, e il preventivo 2001 appesantito soprattutto dall'aumento della spesa farmaceutica. E' questo il terreno sui cui la Regione sta lavorando di più e su cui da ieri ha ottenuto l'appoggio dei sindacati. Convinti, come spiega Pellegrini, "dalla garanzia del mantenimento del personale che non subirà tagli e della qualificazione dei livelli di assistenza, dei servizi e delle attuali prestazioni su tutto il territorio regionale". La manovra complessiva, che sarà affrontata martedì prossimo nella riunione della giunta, è definita da Rossi "un progetto che non punta solo al contenimento della spesa ma anche al rilancio dei servizi".
E ieri è stato dato a maggioranza dalla commissione sanità del consiglio regionale il via libera alla parte sanitaria del Documento di programmazione economica e finanziaria 2002. Approvata anche la modifica della legge regionale del gennaio 2001 sulle disposizioni per il finanziamento di spesa nel periodo 200103 che consente ad Asl e aziende ospedaliere di chiedere un'anticipazione sul finanziamento previsto.