Centri
per disabili assistenza a rischio
Sotto
accusa le Asl per i ritardi dei rimborsi
S'inasprisce la tensione nel mondo della sanità campana.
Dopo la decisione dei farmacisti di sospendere l'assistenza diretta finquando
la Regione non avrà provveduto ad adeguati rimborsi delle somme anticipate, il
giro di vite colpisce altri cittadini bisognosi di cure. Il coordinamento dei
Centri di riabilitazione della Campania annuncia la sospensione dell'assistenza
diretta in favore dei disabili a partire dal primo ottobre prossimo ed accusa
le Asl di ritardi nel pagamento dei rimborsi per le prestazioni erogate nel
2001.
In un documento si denuncia «l'enorme ritardo» con il quale le aziende
sanitarie della Campania stanno provvedendo ai rimborsi nonostante una delibera
regionale del ‘96 preveda la liquidazione delle prestazioni riabilitative entro
90 giorni. Il coordinamento cita anche la legge che assegna la priorità nei
rimborsi «a quelli che riguardano prestazioni o convenzioni a favore degli
handicappati».
I centri di riabilitazione attribuiscono «un incomprensibile disinteresse» alle
Asl che - si afferma nel documento - «addossano la responsabilità del ritardo
ai competenti organi regionali». Un atteggiamento definito «oltre che
illegittimo del tutto inspiegabile», in quanto - sostiene il coordinamento -
per il settore della riabilitazione «non sono stati superati i tetti di spesa
regionale prefissati» e le stesse aziende sanitarie «hanno ricevuto dalla
Regione i trasferimenti mensili per il settore».
L'impossibilità di continuare ad anticipare i costi di gestione, costituiti
soprattutto dal pagamento delle competenze al personale sanitario e
parasanitario, che in totale sono circa otto mila, e il rifiuto degli istituti
di credito di concedere ulteriori fidi - afferma il Coordinamento - costringe i
centri di riabilitazione della Campania a sospendere a partire dal primo
ottobre prossimo l'assistenza diretta in favore dei disabili campani. Ma la
battaglia si prospetta ancora più dura. Il Coordinamento annuncia, infatti, che
si prepara a mettere in campo anche altre iniziative che consisteranno la prima
nell'«avviare le procedure di licenziamento del personale operante nelle
strutture», e l'altra nell'«adire immediatamente le vie legali per il recupero
giudiziale delle spettanza maturate».
Per il 21 settembre è inoltre indetta una manifestazione di protesta degli
operatori e degli assistiti davanti alla sede della Giunta regionale in via
Santa Lucia.
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