Nomine,
presidi blindati
Caso supplenze: le
riunioni in sedi top secret
emergenza scuola Oggi convocate due conferenze di servizio per i capi
d'istituto. Si teme la ressa dei prof
BIANCA DE FAZIO
«I RICORSI li abbiamo già esaminati praticamente tutti. Restano
da risolvere i disguidi relativi alle nomine su sedi sbagliate, dove magari si
sono trovati più docenti su una stessa cattedra» spiega Chiappetta, uno dei
dirigenti del Provveditorato. E la Sgambati, dirigente anche lei, ribadisce che
«almeno ora il contratto i docenti ce l'hanno, laddove rischiavano di non
vedere garantiti i loro diritti economici, se non avessimo optato per il tour
de force e se non li avessimo sottoposti a questa corsa contro il tempo che ci
è costata critiche ed inevitabili errori». Immissioni in ruolo e supplenze
assegnate dal Provveditorato negli ultimi giorni di agosto dovrebbero render
soddisfatti i docenti, piuttosto che rimetterli sul piede di guerra. Eppure il
clima negli uffici di via Settembrini è tale che ci si preoccupa di non far
sapere dove si terranno, oggi, le conferenze di servizio per i dirigenti
scolastici, le riunioni nel corso delle quali si dovrà decidere, insomma, come
i capi d'istituto nomineranno supplenti annuali e temporanei. Conferenze di
servizio blindate, ammette la Sgambati, «perché non vorremmo che il lavoro dei
presidi fosse disturbato da migliaia di insegnanti preoccupati del loro
futuro». Si teme l'assedio ai capi d'istituto, visto che la patata bollente
delle supplenze è passata a loro, mentre continua l'assalto alle stanze del II
piano che allineano, sulle scrivanie, ricorsi ed esposti. Ne sono giunti 800
circa. Le storie non si contano. C'è Antonella Nasca, immessa in ruolo il 25
agosto con sede Frattamaggiore, che ieri s'è vista giungere un telegramma che
la assegnava d'ufficio a Giugliano; ci sono gli esuberi dell'Itf Vittorio
Emanuele, mandati via e poi rimpiazzati con nuovi assunti...
Intanto oggi, alle 15, il Provveditorato dovrà vedersela con un sit in degli
insegnanti di sostegno. L'anno scorso in 680 ottennero la cattedra, grazie ad
una deroga (basata sulle esigenze effettive degli alunni handicappati) che
stavolta non è venuta. Come dire che quei 680 quest'anno saranno inutilizzati,
mentre nessuno si prenderà cura dei piccoli disabili.
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