Disavventura per 38 disabili e accuse alla Toremar
Per colpa di un ascensore rotto sono rimasti tra le auto. La compagnia: "Abbiamo dato tutta l'assistenza possibile"
FRANCA SELVATICI
TRENTOTTO disabili prigionieri nella stiva di un traghetto della Toremar, dove il caldo soffocante e il mare agitato hanno reso drammatica la traversata da Portoferraio a Piombino. Colpa di un ascensore rotto e della disorganizzazione della compagnia di navigazione, accusa "Vela insieme", una associazione turistica e sportiva che opera per l'integrazione dei disabili. La Toremar esprime vivo rammarico per l'accaduto, ma afferma che il gruppo ha deciso di salire a bordo pur essendo stato informato a terra del guasto all'ascensore, e che ha ricevuto tutta l'assistenza possibile.
I 38 portatori di handicap mentali o motori erano insieme con 20 accompagnatori della Fondazione Don Gnocchi, dell'Aias, dell'associazione Balu di Subbiano (Arezzo) e della Asl di Firenze, con quattro ambulanze e diversi mezzi privati. Erano partiti da Piombino sabato per partecipare ad una gara di vela all'isola d'Elba. Già all'andata - denuncia "Vela insieme" - vi era stato un contrattempo: nessuna traccia dei biglietti prenotati e pagati con un mese di anticipo, il che aveva costretto il gruppo a comprarli di nuovo. Ma i problemi più gravi si sono verificati al ritorno, il pomeriggio di domenica. L'ascensore del traghetto era fuori uso. I 38 disabili ed i loro accompagnatori sono stati costretti a compiere la traversata nella stiva, fra le auto parcheggiate.
"Vela insieme" afferma che, nonostante il mare fosse molto agitato, "l'equipaggio del traghetto non ha fatto nulla per risolvere la situazione, e solo dopo ripetute insistenze ha avviato i ventilatori di bordo, che peraltro si sono rivelati del tutto inutili in quanto destinati ad aspirare i gas di scarico degli automezzi e non a rinfrescare l'ambiente". "Le condizioni del mare e l'elevata temperatura all'interno della stiva hanno purtroppo causato diversi malori fra i disabili e gli accompagnatori", denuncia ancora "Vela insieme", che segnala inoltre che anche un altro gruppo di handicappati, che si sono imbarcati domenica a Porto Azzurro su un altro traghetto della Toremar, ha trovato l'ascensore guasto. I disabili sono stati costretti a salire sul ponte passeggeri con le proprie forze, aggrappandosi ai corrimano delle scale. "Vela insieme" denuncia non solo la mancata manutenzione degli ascensori, strutture rese obbligatorie dalle normative in favore dei disabili, ma anche l'assenza di sensibilità da parte dell'equipaggio.
Pur esprimendo vivo rammarico per l'accaduto, Toremar difende gli equipaggi dei due traghetti, che - dichiara - "come sempre hanno fornito la massima assistenza ai disabili i quali, prima di scendere dalla nave, li hanno ringraziati". Toremar, ricordando che le sue navi sono dotate di strutture per disabili, afferma che l'equipaggio del traghetto Oglasa, in partenza da Portoferraio alle 17, ha informato a terra i disabili del guasto all'ascensore, invitandoli a prendere la nave delle 18. Il gruppo ha preferito imbarcarsi per non far troppo tardi. "Vela insieme" smentisce: non solo i disabili non sono stati informati del guasto, ma il traghetto precedente, il cui ascensore funzionava, si era rifiutato di far salire il gruppo per mancanza di prenotazione.
L'equipaggio - sostiene ancora Toremar - si è messo a disposizione per far salire a braccia i disabili, ma il gruppo ha preferito restare in garage, considerato che il tempo di traversata è solo di un'ora. "A quel punto - dichiara Toremar - proprio nello spirito di massima collaborazione e in via del tutto eccezionale l'equipaggio ha lasciato spazio intorno ai tre pullman dei disabili, ha lasciato gli aeratori aperti, e ha fornito acqua". "Vela insieme" ribadisce però che gli aeratori sono stati azionati solo dopo molte insistenze e fa presente che una nave non può partire con dei passeggeri in stiva: è assolutamente vietato per i gravissimi rischi in caso di incendio.
|