Le Poste "allungano" le code insorge il Tribunale del malato
Il presidente Campobasso: così si penalizza chi soffre
il caso
Le code agli sportelli delle Poste si allungano. Soprattutto per gli anziani. La denuncia è del Tribunale per i diritti del malato che, in una nota del presidente Antonio Campobasso, denuncia il disagio degli utenti per le attese per effettuare operazioni di sportello. Operazioni ancora più complicate in questi giorni di grande caldo.
"Da circa un anno - dice il dottor Campobasso - l'amministrazione delle Poste ha abbandonato il sistema della prenotazione tramite numero, che consentiva di attendere il proprio turno stando seduti o comunque in posizioni più comode nell'ambito dell'ufficio o nelle prossimità di esso. Con il ritorno al sistema delle code, che ormai faceva parte dell'album dei ricordi di tutti gli uffici pubblici e privati, si costringe la gente a stare in piedi, incolonnati e molto spesso in locali angusti".
È noto a tutti, insiste il presidente del Tribunale per i diritti del malato, che la maggioranza dell'utenza delle Poste è formata da persone anziane, portatrici delle patologie proprie dell'età. "Per questo - osserva - si dovrebbe intuire facilmente la sofferenza arrecatale, specialmente nella stagione estiva, quando gli uffici, in gran parte privi di aria condizionata, diventano vere e proprie fornaci, e nei periodi di maggiore affluenza in coincidenza dei vari pagamenti di imposte e tasse. I pochi secondi che si guadagnano nel tenere le persone pronte allo scatto sulla linea di partenza, non giustificano i disagi e le sofferenze imposte agli anziani e ai malati.
Per questo il Tribunale per i diritti del malato chiede che si ritorni al sistema precedente, e cioè alla prenotazione numerica, per il rispetto dovuto all'utente inteso sia come cliente che come persona, "così come viene considerato - spiega il dottor Campobasso - negli spot televisivi con cui le Poste italiane si propongono come azienda all'avanguardia nell'offerta dei propri servizi".
Il ritorno delle code è senza dubbio un ritorno al passato. Per decenni sono state considerate il simbolo più evidente dell'inefficienza della pubblica amministrazione. Un'immagine alla quale le Poste, dopo la svolta della privatizzazione, avevano voluto sottrarsi, introducendo la prenotazione con biglietto numerato. Un'innovazione salutata con favore dagli utenti, soprattutto dagli anziani, che più di altri usufruiscono dei servizi postali. La prenotazione con biglietto numerato, infatti, consente di non dover attendere il proprio turno necessariamente in piedi. Cosa che, invece, avviene con il sistema della fila, da qualche tempo reintrodotto in tutti gli uffici postali, con sommo disappunto di tutti gli utenti, specie, naturalmente, i più anziani.
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