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Nasce l’ospizio vietato agli anziani  
Paradossi. La Regione prevede l’assistenza di soli 252 vecchietti, già affidati ad altre strutture. Il rischio: una cattedrale nel deserto

Nasce l’ospizio vietato agli anziani

Baraccola, casa di riposo quasi ultimata: i posti non possono essere occupati

di FEDERICA BURONI

Una nuova struttura per anziani sorgerà alla Baraccola, a pochi passi dal bivio per Osimo. E’ un immobile che costerà 17 miliardi, di circa 120 posti letto probabilmente destinati a ridursi a 90. Personale previsto, tra medici e infermieri: 90 unità. Dietro all'affaire, di grande rilievo sociale, una spa così composta: 90 per cento Reale Mutua Assicurazioni, 10 per cento Sgm, società italiana in mano a francesi. Il nome? Tutto un programma: Casamia. Così recita il cartello che da alcune settimane fa bella mostra di sè davanti all'edificio i cui lavori di sistemazione stanno volgendo al termine. Lo stesso cartello indica anche la "prossima apertura". Unico neo: nessuna data specificata.
A questo problema se ne aggiunge un secondo, ancor più rilevante. Tutti i 252 posti letto previsti per le residenze sanitarie per anziani (Rsa) della Asl 7 di Ancona sono occupati o prenotati. A quanto risulta, a parte la concessione edilizia dal Comune necessaria per la costruzione, nessuna autorizzazione e accreditamento sono stati finora richiesti. Alla Regione, organo competente, al momento, non è giunto alcun atto ufficiale così come prevede l'iter di legge. Idem alla Asl 7.
Dunque, un alone di mistero circonda la struttura la cui costruzione è iniziata da circa un anno. Sono molti a chiedersi, da mesi, i tempi di apertura di questa nuova rsa, che va ad aggiungersi all’assistenza già prevista per la terza età e che, quindi, non si sa se potrà esercitare considerando il "tutto esaurito" o quasi del numero dei posti letto. Dubbi e interrogativi, anche di addetti ai lavori, legati al fatto che la legge regionale è chiara e che, almeno sinora, non c'è traccia di richieste di autorizzazioni. Forse la società lo farà a settembre con l'intento di aprire entro l'anno o forse dopo.
Intanto, però, l'edificio appare come una sorta di cattedrale nel deserto e restano gli interrogativi da sciogliere. Non c'è dubbio che strutture simili, destinate alla terza età, siano necessarie al fabbisogno del territorio: è noto che le Marche sono tra le regioni a più alto tasso di popolazione anziana. Le perplessità sorgono, però, se si considerano le risorse disponibili e le leggi: la Regione, a proposito, con la normativa numero 20 del 2000 ha stabilito un tetto massimo di posti letto che per le rsa di Ancona sono, appunto, 252. Ma sono già tutti occupati e prenotati dalle attuali rsa per anziani: gli "Anni azzurri", 76 posti letto (gruppo Bagnasco), la rsa del Pinocchio con 40 posti letto gestita da Coosmarche, "Abitare il tempo" di Loreto, la rsa di 120 posti letto realizzata con i soldi del Giubileo e gestita dal Santo Stefano e dalla stessa Coosmarche.
E ancora: la rsa di Castelfidardo di 40 posti letto e in fase di completamento, quella di Chiaravalle di 20 posti letto, la rsa di Marina di Montemarciano con 40 posti letto e in fase di completamento. A questi vanno aggiunti gli 80 posti letto previsti all'interno del Cras di Ancona e il pensionato Tambroni in fase di ricostruzione.
Come uscire dall'impasse? «Un'ipotesi potrebbe essere quella di ricavare posti letto all'interno di altre tipologie, differenti dalle rsa per anziani», fa sapere Claudio Di Pietro, segretario provinciale Cgil. «Dentro altri spazi, Casamia potrebbe trovare una forma di autorizzazione e di accreditamento - continua il sindacalista -. Strutture di questo tipo sono sempre più necessarie e bisogna rafforzare questa offerta per diminuire i ricoveri ospedalieri, come impone anche il Piano sanitario. Da parte nostra, la partita da trattare riguarderà la gestione del personale, in paricolare la nuova figura del socio-sanitario, il cosiddetto infermiere non professionale e il cui profilo professionale non è ancora ben definito».
Mille interrogativi, insomma, quelli che ruotano intorno all’ospizio della Baraccola. Struttura immensa, dalle pregevoli linee architettoniche, capace di offrire ogni confort ai suoi ospiti a giudicare dal colpo d’occhio sul cantiere. Ma, che per il momento, appare priva del requisito essenziale: il nulla osta ad esercitare la sua attività.

 

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