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Le task-force per la terza età  

SOLIDARIETÀ

Le task-force per la terza età
Sessantenni e giovanissimi impegnati in associazioni di volontariato

di ILARIA CONTI

Ha novant’anni e da due vive sulla sedia a rotelle. Se non fosse per le amiche, poco più giovani di lei, che ogni giorno vanno a farle la spesa, le tengono compagnia, le preparano il pranzo e la cena, Anna sarebbe finita in una casa di riposo. E invece continua ad abitare da sola nella sua casa di Ostia, nonostante l’età e gli acciacchi. Ci pensano le vicine di settant’anni e passa a non farle mancare niente, non la lasciano mai sola e coprono le ore di buco - praticamente tutto il pomeriggio - dell’assistenza domiciliare. Una storia come tante altre, di anziani che assistono altri anziani. "Tra i nostri volontari, trecento circa sono ultrasessantenni e si occupano di altre persone che hanno più o meno la stessa età - spiega Silvia Marangoni, responsabile del servizio anziani della comunità di Sant’Egidio - capita che un ottantenne in salute vada ad assistere persone più giovani con problemi di salute".
Anche alla Auser, associazione di volontariato che si occupa di terza età, la maggior parte dei volontari sono over sessanta e per lo più donne. "D’estate ci sono anche i giovani a darci manforte - dice Fiorella Roccafiorita, responsabile della Auser di Roma - sono i "pony della solidarietà", ragazzi che per qualche ora alla settimana, alternandosi, fanno consegne di medicine, accompagnano gli anziani a ritirare certificati o a fare la spesa". A volte, più che di un aiuto pratico c’è bisogno di un sostegno psicologico. "Ed è per questo che alcuni nostri volontari sono studenti della facoltà di psicologia della "Sapienza" - dice Saverio Iacobucci dell’associazione "Un sorriso" - vanno a casa degli anziani che si sentono più depressi e cercano di sostenerli". Psicologi fanno parte, insieme ad assistenti sociali e a volontari, anche delle équipe della Caritas che assistono gli anziani in difficoltà. "Dal due luglio - spiega Roberta Molina, della Caritas - abbiamo attivato una linea telefonica d’emergenza per gli anziani, proprio perché l’estate è un momento particolarmente delicato. Da quando la linea è in funzione, hanno chiamato un centinaio di persone che si sono offerte come volontari per aiutare gli anziani".
Oltre a garantire, come tutto l’anno, assistenza a domicilio e nelle tre case alloggio, la comunità di sant’Egidio si preoccupa anche delle vacanze di chi è avanti con gli anni. "A giugno e a luglio accompagniamo gli anziani in villeggiatura per brevi periodi e in località vicine - racconta Silvana Marangoni - partono in piccoli gruppi, venti, trenta al massimo. Cerchiamo di offrire questa opportunità a quelli che vivono negli istituti, a chi non è autosufficiente e sarebbe condannato a restare in città". I giorni dell’estate più critici? "Intorno a Ferragosto - aggiunge Marangoni - quando i negozi sotto casa chiudono, diventa difficile fare la spesa, i vicini di
casa sono partiti e gli anziani si ritrovano senza più punti di riferimento".

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