Istruzione, sanità, assistenza sociale, ambiente, trasporti.
Sono i terreni su cui, secondo l'Istat, negli ultimi anni si sono registrate politiche di rinnovamento, anche se con velocità diverse tra l'uno e l'altro.
"Restano però evidenti - ammonisce l'Istituto di statistica - i divari territoriali tra il Sud dell’Italia e il Centro-Nord quasi sempre avvantaggiato, sebbene aree del Mezzogiorno in alcuni casi mostrino forti segni di recupero".
Negativo, al Sud, il capitolo assitenza. Nell'offerta di attività di assistenza sanitaria, infatti, più che per la scuola, in Italia si registrano, secondo i ricercatori dell'Istat, significativi segnali di squilibrio territoriale. Nelle aree del Mezzogiorno è infatti fortemente carente l'offerta di assistenza per i disabili e gli anziani: sono appena 7 i centri di assistenza attivati per ogni milione di abitanti, contro i 26 registrati a livello nazionale.
Nel caso poi dell'assistenza alla terza età, la quota scende addirittura a un solo centro per milione di abitanti, contro il livello medio di 28 per milione di abitanti.
Ma per contro va anche detto che le regioni meridionali sono risultate più dotate di strutture ambulatoriali e di laboratorio: 17 per ogni centomila abitanti, contro una media nazionale di 12.
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