LA
LEGGE REGIONALE SULL’ASSISTENZA AI DISABILI
ROBERTO RITONDALE
La commissione regionale alla Sanità non ci sta: troppe le promesse non
mantenute dall'assessore Teresa Armato, come se le volontà espresse dai
commissari valessero davvero poco o nulla. Per questo motivo, il presidente
della V commissione, l'on. Angelo Giusto, ha scritto una breve lettera alla
stessa Armato. Una missiva dai toni decisamente cortesi, ma risoluti. «Nel
corso dell'ultima seduta di questa commissione - si legge - il consigliere
Gennaro Mucciolo ha espresso vivo rammarico (riscontrando, peraltro, l'unanime
consenso dei presenti) sulla mancata sintonia tra gli atti dell'assessorato e
le decisioni assunte in ordine ai temi discussi nell'audizione del 15 ottobre
scorso». La traduzione è semplice: su diversi argomenti (dalla delibera 1017,
che dequalifica i centri di riabilitazione, agli atti aziendali approvati senza
riferimenti normativi) i commissari all'unanimità hanno chiesto all'assessore
di sospendere ogni decisione. Ma Teresa Armato è andata avanti per la propria
strada.
Il disappunto
«Più che un rammarico, il mio è un vero e proprio disappunto», afferma il
capogruppo regionale dello Sdi Gennaro Mucciolo. «Sulla revoca della delibera
che penalizza i disabili, deportandoli in residenze che non sono tenute a
rispettare alcun parametro nella qualità dei servizi, la commissione si è
espressa all'unanimità. Eppure l'assessore Armato continua a fare orecchie da
mercante. Lo stesso vale per gli atti aziendali che le Asl stanno approvando in
questi giorni. Abbiamo chiesto che venga sospeso l'esame degli atti aziendali,
in attesa della prossima approvazione del Piano sanitario regionale. Nonostante
le assicurazioni, l'assessore continua per la sua strada».
Ma i consiglieri contano qualcosa?
«In effetti - risponde Mucciolo - a volte abbiamo questa sensazione. C'è uno
scollamento totale tra la Giunta e i consiglieri regionali, anche quelli di
maggioranza. Non a caso il dibattito politico in corso verte proprio su
questo». Eppure, sulla vicenda relativa ai disabili si sono espresse tutte le
forze politiche. L'ultimo esempio, la risoluzione votata il 31 ottobre scorso
dai consiglieri Salvatore Ronghi, Angelo Pontarelli, Antonio Cantalamessa e
Benedetto Lombardi e Salvatore Gagliano di An, Pasquale Marrazzo del Ccd,
Giuseppe Ossorio del Pri. «Esiste - scrissero i consiglieri - il dovere morale
e civile da parte della Regione di tutelare i diritti delle fasce sociali più
deboli. Sulla base dell'importanza della qualità della riabilitazione, la
delibera 1017 va revocata in attesa della legge regionale sulle Rsa». Sulla
vicenda è intervenuta anche una delle associazioni di categoria, la Foai.
«L'assessore alla Sanità ascolterà quanto chiesto dalla commissione per
l'ennesima volta? La delibera 2001 è vergognosa perché dequalifica i centri di
riabilitazione, deporta i pazienti stabilizzati in centri di assistenza non
specializzati e crea un danno psicologico a chi viene costretto a trasferirsi.
Ma tutte le forze politiche si sono rese conto che non è possibile sacrificare
il disabile sull'altare del risparmio».