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L'articolo

Disabili come desaparecidos  

LA POLEMICA
Un coro di proteste contro la legge sulle residenze sanitarie assistite
Disabili come desaparecidos
Dalla riabilitazione alla semplice assistenza

ROBERTO RITONDALE
«I pazienti non possono essere trattati come un pacco postale». Non ha dubbi il presidente della Commissione regionale alla Sanità, l'on. Angelo Giusto, che di recente ha incardinato la nuova legge sulle Rsa, le residenze sanitarie assistite. Una legge che dovrebbe essere approvata in tempi brevissimi. «Sarebbe opportuno - continua Giusto - che l'assessore ritirasse la delibera 1017: la legge che istituisce le Rsa (una normativa che guarda con grande attenzione agli ultra sessantacinquenni e ai portatori di handicap) è ormai in dirittura di arrivo, e quindi sarebbe meglio evitare di trasformare i disabili in desaparecidos sballottati di qua e di là».
Voci autorevoli
Sulla questione si alza dunque una voce autorevole. La delibera regionale 1017, com'è noto, è stata generalmente contestata. Un ordine del giorno - in cui si chiede al presidente Bassolino e all'assessore regionale Teresa Armato la revoca immediata della delibera in questione - è stato infatti firmato da sei capigruppo consiliari: Gennaro Mucciolo (Sdi), Gabriella Cundari (Verdi), Giuseppe Manzo (Democratici), Vittorio Nolli (Comunisti italiani), Francesco Specchio (Rifondazione comunista) e Roberto Conte (Udeur). La stessa richiesta è stata inoltre sottoscritta dai consiglieri regionali Angelo Villani e Francesco Casillo (Ppi), Pasquale D'Acunzi e Rosanna Cioffi (Insieme per la Campania), Francesco Maranta (Rifondazione) Antonio Sincone e Fausto Corace (Sdi), Gaetano Mauro e Vitale Castaldi (Democratici). In pratica, la delibera 1017 incoraggia la dequalificazione dei servizi da parte dei centri di riabilitazione, favorendo in qualche modo il triste «parcheggio» dei disabili nelle strutture denominate Rsa. Per i cosiddetti pazienti stabilizzati, si passa dalla riabilitazione qualificata alla pura e semplice assistenza. Una scelta che ricade con effetti devastanti non solo sui pazienti, ma anche sui livelli occupazionali. Molti centri, infatti, potrebbero decidere di trasformarsi in residenze sanitarie assistitite, facendo a meno del personale qualificato. Proprio il livello occupazionale preoccupa l'on. Villani: «La nostra regione non può permettersi altre emorragie nel mondo del lavoro. La battaglia va condotta anche per salvaguardare i livelli occupazionali». Secondo il capogruppo di Rifondazione comunista Francesco Specchio «con la delibera regionale 6757 del 96 si era riconosciuto il diritto reale alla riabilitazione. La delibera 1017 del 2001, invece, contraddice le norme preesistenti: si nega il diritto di assistenza per numerosi cittadini disabili, si favorisce un processo di dequalificazione, si creano i presupposti per una sorta di deportazione dei pazienti in virtù delle loro residenze storiche senza che questo comporti alcun risparmio effettivo ma solo una partita di giro tra le diverse Asl». Un'interrogazione urgentissima è stata presentata anche dai consiglieri regionali Antonio Cuomo (Forza Italia), Antonio Cantalamessa (An) e Pasquale Marrazzo (Ccd): «Si chiede se per la Giunta Bassolino i disabili rappresentino un peso, una fascia sociale alla quale negare vergognosamente i diritti più elementari in nome di fittizi risparmi di bilancio, in palese contraddizione con le norme vigenti».

 

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