La federazione dei disabili sul piede di guerra
«Al lavoro con Asl e
Provincia»
Le associazioni: un tavolo
comune per programmare l’assistenza
LORENZO IULIANO
È nata ormai da quasi due anni ma le istituzioni non se ne sono ancora accorte,
nonostante le richieste di collaborazione inviate e rimaste senza risposta.
La «Federazione dei disabili della provincia di Caserta» è la sintesi di tutte
e cinque le associazioni che operano sul territorio (Anmic, Anmil, Ens, Uic,
Unms) «e intende tutelare la dignità di tutte le categorie dei disabili,
coordinando le politiche e le iniziative in settori che vanno dall'assistenza
fino al lavoro e al turismo sociale», dice il coordinatore Aldo di Biase, che
in una lettera aperta al sindaco di Caserta, ai suoi colleghi dei centri
maggiori dell'agro aversano, al presidente della Provincia, Ventre, denuncia
«il mancato coinvolgimento della federazione in qualsivoglia iniziativa. Eppure
- aggiunge - noi forniamo consulenze specialistiche e gratuite, nell'esclusivo
ed effettivo interesse dei disabili, che in tanti Comuni e anche alla Provincia
e alla Regione sono destinatari di progetti inutili, che servono solo ai
formatori, in un clima di falsa ed effimera assistenza». La richiesta è
semplice: un tavolo di discussione con Asl, Comune capoluogo e Provincia, «per
tracciare le linee guida delle politiche sociali - insiste di Biase - e per
porre fine all'isolamento in cui ci troviamo. I ritardi nell'assistenza ai
disabili sono enormi, soprattutto sulla realizzazione del collocamento
provinciale per il loro avvio al lavoro. La Provincia avrebbe dovuto formare
una commissione ad hoc già da un anno e la Regione avrebbe dovuto legiferare in
materia». Le associazioni confessano alle istituzioni anche il loro sogno:
realizzare un centro di accoglienza e assistenza per i disabili gravi,
nell'ambito del POR Campania. Ma chi le ascolterà?
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