IDA LENZA
Torna alla ribalta il problema del recupero dell'ex sanatorio di Trivio di Castel San Giorgio. Ad avanzare la richiesta al direttore generale dell'Asl Salerno 1 di riattivare con un nuovo indirizzo l'edificio ormai abbandonato da più di vent'anni sono stati, questa volta, i rappresentanti provinciali della Cgil. "Nel corso di un confronto - spiega Arturo Sessa, responsabile provinciale della Cgil comparto Sanità - abbiamo colto l'occasione per riproporre a Ferraioli il progetto di recupero della struttura ospedaliera di Trivio di Castel San Giorgio". Si torna, dunque, a parlare dell'ex sanatorio. La vecchia amministrazione targata Coscioni aveva anche presentato un progetto alla Regione per convertire l'ex sanatorio in hospice per malati terminali. "In linea con la precedente programmazione - ribadisce Sessa - bisogna, oggi più che mai, riuscire a recuperare i finanziamenti per recuperare la struttura. Sembra, infatti, che la Regione Campania abbia ricevuto circa ottantacinque miliardi di fondi per la realizzazione degli hospice e che un primo blocco di finanziamenti sia stato già destinato alla provincia di Salerno. Sono convinto che bisogna attivarsi sulla falsariga della precedente amministrazione e non escludere, in mancanza di fondi pubblici, la possibilità di dar vita ad un progetto pilota di integrazione tra pubblico e privato per riattivare il presidio". A detta del sindacalista, infatti, la ricettività dell'edificio darebbe la possibilità di creare non solo un hospice per malati terminali, ma anche un centro di riabilitazione pubblica post traumatica e post ischemica. A queste ipotesi si aggiungerebbe, infine, la proposta di Ferraioli. "Il manager - conclude il segretario provinciale della Cgil Fp - ha avanzato anche l'idea di destinare un'ala della struttura alla lungodegenza, cioè alle residenze sanitarie assistite per anziani, una realtà ancora sconosciuta sul nostro territorio".
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