22 maggio 2001
Quando non ci sono fondi a sufficienza le attività sono sospese
Si apre con una "chiacchierata" online una raccolta di fondi a sostegno dei volontari del Centro Down di Cagliari
CAGLIARI - Con chat non si intende solo una chiacchierata virtuale tra anonimi che si nascondono dietro un "nickname", cioè un soprannome. Una chat può anche diventare un veicolo di solidarietà. Lo dimostra l'iniziativa, appunto, di una chat che ha aperto una sottoscrizione online a favore di un centro di sostegno per persone down.
A partire da alcuni casi particolari, frequentatori della chat che non si conoscono, se non appunto per "nick", hanno realizzato un sito che illustra i problemi del centro e invita i navigatori che lo visitano a dare un contributo: l'intestazione per un eventuale versamento è Centro Down Cagliari, conto corrente n.19745090.
Il Centro di Cagliari raggruppa 160 famiglie e offre vari servizi di volontariato: per esempio l'informazione ai genitori di neonati down, la consulenza di una equipe piscopedagogica e corsi per l'inserimento lavorativo dei ragazzi. Ma quando non ci sono fondi sufficienti le attività vengono sospese. Il problema maggiore al momento è quello della sede: il Centro non ce la fa a sostenere le spese dell'affitto, così è stato sfrattato.
La presidente del Centro, Antonietta Porrà, è la madre di Mauro Muscas il ragazzo diciannovenne che nonostante la sua abilità nel pattinaggio, due anni fa si vide rifiutare dal Coni l'accesso alle gare agonistiche, vietate per legge ai disabili psichici. L' autorizzazione arrivò in seguito, in base ad una norma che aveva corretto il divieto.
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