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Mcl: fisco meno vorace per tutti   
CONGRESSO L'associazione incalza il governo su sussidiarietà e politiche familiari

Mcl: fisco meno vorace per tutti

Danilo Paolini

Roma. Sussidiarietà, politiche fiscali per la famiglia, voto agli italiani all'estero, copertura previdenziale per gli immigrati in Italia. Il Movimento cristiano lavoratori (Mcl), al secondo giorno del suo nono congresso nazionale, incalza il nuovo governo sui temi che considera prioritari. Il presidente uscente Vittorio Benedetti (oggi, ultima giornata di lavori, i circa 500 delegati eleggeranno il nuovo Consiglio generale) ha espresso apprezzamento per alcune proposte dell'esecutivo, compresa la "seconda edizione" della legge Tremonti, ma ha osservato che il principio di un fisco meno vorace dovrebbe valere "per qualsiasi tipo di impresa, anche per quella familiare che assuma un lavorante esterno, per avere un aiuto in casa, per guardare i bambini, per accudire i malati o i familiari disabili". Anche così si incentiverebbe l'occupazione, ma soprattutto si darebbe una mano - ha proseguito Benedetti - alle famiglie italiane a "sostenere quelle condizioni minime di vivibilità nelle circostanze dove il bisogno è forte e gli aiuti veri sono pochi".
Quanto alla sussidiarietà, il presidente uscente ha ricordato che il Mcl sostiene fin dalla sua fondazione la necessità di realizzare "una felice collaborazione dello Stato con i cittadini, con le realtà sociali, per la soluzione dei problemi grandi e piccoli della vita quotidiana".
Un invito a proseguire nell'impegno avendo sempre come punto di riferimento "il primato della persona e il rispetto della sua dignità" è giunto ai delegati da monsignor Vincenzo Apicella, segretario della commissione della Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. "Il cristiano si sente corresponsabile delle sorti dei fratelli e della società tutta - ha ricordato il vescovo - e allora ogni impegno sociale, politico e culturale non può non configurarsi come atto di carità. Parliamo anche di una carità politica, poiché la fede non è un atto privato e non deve restare chiusa nelle sagrestie".
Parole molto apprezzate dalla platea, che ha ascoltato con particolare attenzione anche l'intervento del rappresentante del governo intervenuto al congresso, il sottosegretario al Lavoro Maria Grazia Sestini. La quale ha assicurato l'attenzione dell'esecutivo ai temi sollevati dal Mcl, a cominciare "dall'impegno a creare spazi di libertà contro lo statalismo e lo Stato padrone". Sussidiarietà, dunque. Che, secondo il sottosegretario, può ricevere una spinta decisiva dalla devolution, anche per quanto riguarda i capitoli istruzione e sanità: "Non siamo innamorati del buono scuola o di quello salute, lo siamo invece del principio di libertà di scelta, che verrà applicato, a seconda dei casi, con sistemi diversi". E la famiglia? Per la Sestini occorre "trovare gli strumenti adeguati perché chi mette al mondo un figlio non si senta penalizzato dallo Stato, anche in termini di costi" e perché "la vita umana sia rispettata in ogni momento".
Più attenzione verso le politiche familiari è proprio quanto ha auspicato nel suo intervento Luisa Santolini, presidente del Forum delle associazioni familiari, del quale il Mcl fa parte. "Da tempo, da sempre, nel nostro Paese la famiglia è ridotta al ruolo di cenerentola. Eppure - ha aggiunto - parliamo di problemi più che concreti, quotidiani, non di mere affermazioni di principio". Per questo il Forum ha fissato per il 27 giugno un incontro con 250 parlamentari di tutti i partiti che, prima delle elezioni, avevano sottoscritto il "manifesto" delle associazioni familiari per una politica di tutela della famiglia e della vita: "Tenteremo di stringere con loro un "patto di concertazione", aggiornandoci periodicamente durante tutto l'arco della legislatura", ha spiegato la Santolini.
Centrato sul nodo ancora irrisolto della formazione al lavoro, invece, il discorso di Luigi Bobba, presidente delle Associazioni cristiane lavoratori italiani (Acli): "Serve un investimento straordinario in favore della formazione continua e permanente - ha detto Bobba - che oggi è un elemento essenziale e ha un valore pari a quello che 50 anni fa aveva la sfida per la scolarizzazione di massa".

Danilo Paolini

 

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