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L'articolo

Una cura contro il dolore  
Tutti i centri dove si pratica la terapia antalgica

La cura del dolore come una delle attività principali dell'assistenza sanitaria nel nostro Paese. Questo è, anzi era, l'intento del Ministro Umberto Veronesi. Il responsabile, ancora per pochi giorni, del dicastero alla sanità, ha dichiarato che l'alleviare le sofferenze e soprattutto il dolere dei pazienti è stato sempre al centro della sua attività di scienziato oltre che di ministro, e che sta per partire un piano nazionale per sviluppare questo settore dell'assistenza. Questo tipo d'intervento sanitario si rivolge soprattutto ai malati terminali di cancro e a quelli cronici di molte malattie. Si tratta di persone afflitte da dolori lancinanti e che vedono annullarsi, praticamente, la loro qualità della vita. Immaginiamo poi, se si tratta di un uomo che sa che in pochi giorni morirà. In questo paziente, all'angoscia della prossima morte si aggiunge una sofferenza davvero immane. Proprio per alleviare quest'ultimo aspetto, sono nati da parecchi anni molti centri per la terapia antalgica. In Campania ce ne sono solo sei, di cui tre in provincia di Salerno, quello di Eboli, di Salerno e soprattutto quello di Pagani. Quest'ultimo, con un'esperienza decennale, è stato tra i primi ad essere inaugurato in regione ed è all'avanguardia. Con cure somministrate presso l'ospedale paganese o anche con visite domiciliari, l'intero staff dell'ambulatorio assiste ogni anno 120 ammalati terminali di cancro e più di mille pazienti cronici. A dirigere la struttura il dottor Renato Cascone. "Si tratta di malati molto particolari -afferma Cascone- a cui bisogna garantire un'assistenza medica ma anche un'umana. Bisogna cercare di migliorare la loro qualità della vita, in modo tale da rendere possibile l'arrivare alla morte nel modo più sereno possibile, consentendolo anche di sistemare le loro cose familiari e lavorative, prima del trapasso". Il dottor Cascone parla anche degli Hospice. "Il nostro direttore generale Raffaele Ferraioli -aggiunge Cascone- sta lavorando affinché ne sorga uno nell'ambito della Asl Salerno 1. Non è un ospedale, ma si tratta di una struttura dove familiari, medici, psicologi e altri operatori possono assistere al meglio l'ammalato terminale o il paziente cronico, fidando su un ambiente appositamente creato per questa esigenza. Questo tipo di ammalati, spesso viene rifiutato dalle strutture ospedaliere e dalle stesse famiglie. Con l'hospice avrebbero un'assistenza adeguata e a un costo inferiore rispetto a quello del classico ricovero ospedaliero". "L'Hospice -ricorda Luigi Celestre Angruisani, presidente della San Pantaleone- è forse la soluzione più idonea per garantire una qualità della vita a pazienti oncologici terminali e ai cronici. Purtroppo, sono troppo poche le strutture del genere in Italia e con una popolazione anziana in vertiginoso aumento, il numero degli ammalati tumorali e soprattutto dei cronici tenderà anch'esso ad aumentare, affollando di richieste i pochi centri disponibili. Anche per questo plaudiamo all'iniziativa di Ferraioli di creare un Hospice nella Asl Salerno 1, sperando che il suo esempio venga seguito anche in altre aziende sanitarie campane. Per quanto riguarda la San Pantaleone, offriremo tutto il nostro aiuto affinché tale iniziativa possa essere realizzata".

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