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L'articoloVoto, una scelta semplice | Celestre Angrisani:"Ora miglioriamo il futuro"
Domani si vota. E’ iniziato il conto alla rovescia per i candidati alle politiche e al consiglio comunali: fra meno di 48 ore il verdetto che ci dirà gli uomini che andranno in parlamento e nelle assise cittadine. Per alcuni sarà l’occasione della vita, ma per i cittadini è l’opportunità di scegliere uomini veramente capaci e che sappiano rappresentare gli interessi degli elettorali.
Alla San Pantaleone sono arrivate un gran numero di e-mail da parte di molti portatori di handicap che lamentano la scarsa attenzione loro rivolta dai candidati. Addirittura alcune associazioni a tutela dei disabili hanno inviato lettere e appelli ai giornali.
Tra le tante c’è stato anche quello dell’Unitalsi di Cava de’ Tirreni che rivolgendosi al futuro sindaco della città ha richiesto un impegno concreto per rimuovere le barriere architettoniche che impediscono ai portatori di handicap di far fronte con normalità alla quotidianità.
I disabili chiedono di essere considerati non come figure passive della società. C’è chi li vede solo come fruitori di servizi, un peso per le tasche della comunità. I portatori di handicap possono essere parte attiva e produttiva della società e come tali vogliono essere considerati.
Per questo chiedono leggi che li mettano in condizioni di produrre e di acquisire la forza dell’autonomia.
Ma, purtroppo, pochi parlano di loro. E di quelli che se ne interessano, solo una piccolissima parte si darà da fare una volta eletti. Molti elettori, e non solo disabili, quindi, temono di essere rappresentati da chi non manterrà la parola data.
“Per tanti cittadini, specie per i portatori di handicap con il segno apposto sulla scheda sperano di dare un futuro diverso alla loro già segnata esistenza –afferma Luigi Celestre Angrisani, presidente della San Pantaleone-. Con quel voto i disabili, gli anziani e tutte le fasce deboli della società, chiedono ai futuri eletti di essere al centro della loro vita politica visto che non lo sono stati neanche nei loro comizi elettorali”.
Il timore, però, diventa incubo a causa dell’incertezza che cresce quando scoprono che l’unico eleggibile del proprio schieramento politico non è proprio la persona ideale per rappresentarlo. Ecco perché è ancor più necessario, votare gli uomini, chi da garanzia di serietà, di mantenere la parola, i patti con gli elettori. Se si sceglierà solo in base allo schieramento, l’incubo di eleggere incapaci op lestofanti diventerà e le pene li pagheranno soprattutto i più deboli.
Domani sarà un grande giorno. Un’occasione, delle poche, in cui ricchi e poveri, forti e deboli, sono alla pari.
Non sprechiamo una possibilità eccezionale come il voto.
Diamo la preferenza a chi sappiamo possa interessarsi a chi è stato meno fortunato e bocciamo i parolai frequentatori di segreterie politiche romane.
12 maggio 2001
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