L’accorato appello di Luigi Celestre Angrisani
alla vigilia dell’importante manifestazione.
“E’ una giornata importante se non resta solo una giornata”. Così commenta Luigi Celestre Angrisani, presidente della San Pantaleone- la IX Giornata Mondiale del Malato - XXIII Giornata per la Vita, che si celebrano oggi, che hanno come tema l’handicap mentale. I disturbi mentali coinvolgono 10milioni di pazienti (di cui 7milioni sono donne) e la metà delle famiglie italiane, con un corredo di disagi che va dai disturbi legati alla sfera affettiva (37,8%), a problemi di ansia (37,2%), di somatizzazione (5,8%), di controllo degli impulsi (3,6%) e del sonno (3,5%).
Anche il Papa Giovanni Paolo II ha lanciato un appello per la difesa dei diritti e della dignità dei malati mentali. “Che nessuno -ha detto il Papa- resti indifferente dinanzi a questi nostri fratelli". Purtroppo, in questi anni la malattia mentale è stata lasciata a sé. L’ammalato diventa un peso della famiglia e le strutture sanitarie e riabilitative sono insufficienti o di scarsa qualità. Manca in molte realtà una politica per il reinserimento degli ammalati in una vita “normale”. Prendiamo ad esempio l’Agro nocerino. Per decenni le due Nocera sono state sede di ospedali psichiatrici tra i più importanti d’Europa, con migliaia di ammalati provenienti dalla Campania, Calabria e dalla Sardegna. Un lungo lasso di tempo dove la malattia mentale veniva quasi sempre “curata” con la sola reclusione. Nonostante questa barbaria medica, nei primi anni di fondazione, grazie a Marco Levi Bianchini, in queste strutture si è fatta anche ricerca. Con l’avvento della meravigliosa legge 180, che porta il nome del suo ispiratore Basaglia, si dovevano dismettere i manicomi e far posto a strutture alternative. Non solo per chiudere i lager si è impiegato vergognosamente più di 20 anni, ma solo in questi ultimi mesi si stanno approntando quelle strutture alternative che la legge prevedeva già nel 1978. Così, di realtà operative ci sono quella della casa famiglia di Angri e quelle che sono da poco nate a Nocera Inferiore o Superiore. Strutture pubbliche e private sorte sull’onda delle scadenze legislative, spesso in maniera affrettata, senza le idonee attrezzature e figure professionali, tanto che alcune sono state anche chiuse.
Si paga, infatti, una sorta di cancellazione del problema. E' come se con l’entrata in vigore nel 1978 della Basaglia, e la conseguente chiusura dei lager manicomiali fossero scomparse le malattie mentali. Solo in quest’ultimo periodo si comincia a parlare nuovamente di recupero e di reinserimento. Il malato mentale è un soggetto che, assistito, può dedicarsi ad attività anche lavorative.
Alla disabilità, anche mentale, è particolarmente sensibile proprio la San Pantaleone. “Sono anni –afferma il presidente Luigi Celestre Angrisani- che ci battiamo per una società capace di guardare ai più deboli. E la malattia mentale è una delle condizioni di maggiori debolezza, dove i ritardi dell’assistenza sono pagati dal malato e dalla famiglia. La cultura che serve non può essere quella della delega alla famiglia e neanche quella di strutture in cui parcheggiano i malati. Servono strutture capaci di tradurre i progressi della medicina e della ricerca in terapie. Soprattutto nel Sud, dove c’è oggettivamente una maggiore carenza. Questo lo diciamo con forza da anni. Spero che la giornata del 7 aprile aiuti a far crescere una nuova coscienza soprattutto da parte delle istituzioni”.
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