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L'articolo

Ora è caos per l'assistenza sanitaria  
Dopo l'approvazione di un provvedimento della Regione Campania

La Regione Campania non si smentisce. La giunta di palazzo Santa Lucia ha approvato l’ennesima aberrazione in tema di assistenza ai disabili. Con la 1017 del 2 marzo 2001, vengono recepite le linee nazionali sul numero dei giorni di ricovero nella fase della riabilitazione estensive in regime di tempo pieno. La delibera si propone soprattutto di individuare il soggetto sul quale far gravare la spesa per le prestazioni erogate e, pertanto, stabilisce che l’onere della spesa per le prestazioni di riabilitazione nella fase estensiva resta a carico della A.S.L. di residenza del paziente; ma anche che l’onere della spesa per le prestazioni di ricovero a tempo pieno –erogate dalle strutture che hanno optato per la trasformazione in RSA a favore dei disabili che hanno superato la fase estensiva- resta a carico della A.S.L. di provenienza del paziente, a prescindere dalla residenza scaturita, ai sensi del D.P.R. 223/89, dal domicilio di soccorso”. Gerardo pagano, vicepresidente nazionale del Foai si dice fermamente convinto che il testo deliberativo abbia non conformi alla legge (soprattutto al D.P.R. 223/89 e dalla legge 328/2000) e che rappresenti un cambiamento di rotta radicale in merito all’assistenza sanitaria erogata dalla Regione Campania che danneggia sia gli utenti affetti da disabilità mentali che l’attività dei centri di riabilitazione, laddove si spinge a normare delle situazioni che nemmeno le Linee Guida Nazionali prevedono. Insomma, un guazzabuglio che getta ancor più confusione nel settore sia per chi opera che per chi è assistito. Immaginiamo un paziente che proviene da un'altra regione d’Italia: l’ente regioanale di appartenenza potrebbe rifiutarsi di pagare una retta in base ad una legge valida solo per la Campania. Il paziente proveniente da altra Azienda sanitaria locale, anche se ha acquisito la residenza nel comune e nella Asl dove ha sede il centro, dovrebbe ricevere dalla Asl di provenienza dovrebbe il pagamento della retta, nonostante che la Asl dove risiede attualmente riceva già la quota a lui relativa dal servizio sanitario nazionale. Così una Asl che ha un suo paziente, che si trasferisce in altro comune di altra azienda sanitaria vedrebbe sottrarsi contemporaneamente la quota dal Ssn e più deve pagare la retta del paziente alla nuova Asl di residenza.

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Transmitted:23/11/2024 15:39:39
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