Celestre Angrisani si fa promotore della battaglia. "Nelle prossime settimane pubblicheremo i nomi".
Si è alzato un gran polverone in questi giorni, a seguito alle dichiarazioni televisive del “molleggiato”. Adriano Celentano nel suo show ha criticato alcune parti della legge che consente l’espianto degli organi in assenza di una manifesta volontà contraria. Purtroppo, il nostro Paese è agli ultimi posti per la donazione degli organi, che ha reso necessario più volte l’emigrazione all’estero dei pazienti e spesso, l’assenza di un organo ne ha procurato la morte. La San Pantaleone è favorevole alla legge attuale, ma fa proprio anche le preoccupazioni sulla scarsa informazione che ancora oggi regna sovrana tra gli italiani, soprattutto se meridionali (la Campania è a 3,5 donazioni per milione di abitanti, lontanissima dalla pur bassa media nazionale, facendo a gara per l’ultimo posto solo con la Sicilia).
C’è bisogno di sensibilizzare la popolazione verso un problema che affligge centinaia di migliaia di persone.
Per fare questo, però, non è bastata l’invio della sola tesserina da portare con sé. L’allora ministro alla Sanità Rosy Bindi aveva pensato bene di spedire con il certificato elettorale per le amministrative di aprile 2000, una tessera in cartoncino dove esprimere il proprio parere favorevole o contrario alla donazione dei propri organi.
Purtroppo, come denunciano le associazioni di volontariato, molte di questi cartoncini sono stati buttati e la gente si è mostrata poco interessata al problema. “In molti non l’hanno nemmeno ricevuta –ricorda Gianni Iuliano, senatore uscente e medico-. E nemmeno gli elenchi dei donatori presso le Asl sono stati varati”.
Innanzitutto bisogna capire che l’espianto degli organi avviene solo quando è stata accertata senza margini di errore la morte celebrale del paziente e che in molti casi anche ad età avanzata del deceduto può essere utile per dare speranza di una vita migliore ad un ammalato. “Io proprio –afferma Iuliano- alcuni anni fa ho espiantato una cornea a un paziente di 96 anni per donarli ad un malato”.
Ma le resistenze culturali, basate soprattutto sull’ignoranza e sulla sciocca superstizione la fanno ancora da padrona. Ecco perché necessita una continua informazione, campagne pubblicitarie che invoglino i cittadini a dare la loro disponibilità. Si potrebbe anche realizzare una sorta di registro pubblico dei donatori (che in alcune Asl già c’è, così come previsto dalla legge). Chi dà il suo assenso alla donazione può anche invogliare gli altri.
E proprio per sollecitare le donazioni, la San Pantaleone ha pensato di pubblicizzare anche i nomi di chi aderisce alla campagna "Io sono un donatore d’organi e tu?”. Il primo ad aver aderito è stato il nostro presidente, Luigi Celestre Angrisani. “La donazione è un atto d’amore, che deve avvenire nella piena libertà. E’ importante che la gente sappia l’iter procedurale ma soprattutto quanto sia utile e bello il donare i propri organi, l’ultimo gesto, il più grande che si possa fare verso il prossimo. E non bisogna avere una morale cattolica, per comprendere l’importanza di un atto che forse in tutta la vita non ha avuto pari. Abbiamo deciso di pubblicare i nomi di chi vorrà per invogliare i restii. Quindi, a chi ha preso già questa decisione chiediamo di fare un ulteriore sforzo, affinché il proprio esempio possa essere seguito anche da altri”.
Chi vuole aderire alla campagna “Io sono un donatore d’organi e tu?” può contattare gli indirizzi dell’associazione. Ecco alcuni nomi. Rosanna Mastrello Amendola, Gerardo Pagano, Carlo Cascone, Salvatore De Napoli.
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