«Salviamo
la riabilitazione»
Pagano del Foai: «Revocare la delibera 1017»
L'assessore Armato tiene tutti con il fiato sospeso. Da più di un mese,
infatti, il mondo della riabilitazione e quello politico attende una risposta
dall'assessore regionale alla sanità in merito alla richiesta di revoca della
delibera 1017 del 2001. Una risposta che, nonostante le interrogazioni e le
prese di posizione dei vari sindacati, tarda a venire. Questo quanto si evince
da un comunicato stampa diffuso ieri dal Foai (Federazione degli organismi per
l'assistenza alle persone invalide). «Che farà ora l'Armato? L'assessore
ascolterà quanto la commissione alla sanità della Regione Campania le ha
chiesto per l'ennesima volta?». Con queste domande Gerardo Pagano,
vicepresidente nazionale del Foai, dà inizio all'ennesima nota scritta con la
speranza che l'assessore prenda finalmente una decisione in merito alla
questione . «Dopo che tutte le forze di maggioranza e di opposizione presenti
in consiglio regionale, i capigruppo consiliari di ogni parte Ð continua il
documento Ð i sindacati e i centri di riabilitazione avevano chiesto a gran
voce la revoca di questa delibera, l'assessore Armato non ha fatto nulla. Ieri,
poi, l'ennesimo punto a nostro favore. La commissione sanità della Regione, in
una lettera firmata dal suo presidente Angelo Giusto, ricorda alla Armato di
tenere conto delle decisioni assunte nell'audizione del 15 ottobre, quando
tutti i commissari le chiesero la revoca della 1017». A questo punto Gerardo
Pagano ricorda i motivi per cui tutti chiedono a gran voce la revoca dell'atto
deliberativo regionale. «Tutti sono concordi Ð scrive infatti nella sua nota Ð
che la 1017 dequalifica i centri di riabilitazione. Quelli che scelgono di trasformarsi
in Rsa (residenze sanitarie assistite) non dovranno, infatti, più garantire
un'alta qualità dei servizi, perché non esistendo una normativa in materia,
queste residenze non sono tenute a rispettare alcun parametro né strutturale né
organizzativo». La deportazione in massa in Rsa senza cure specialistiche dei
disabili ritenuti dalle Asl stabilizzati e il trasferimento forzato nelle Asl
di appartenenza di quelli non originari del territorio dove insiste il centro
di riabilitazione in cui sono ospitati, sono le altre due conseguenze
dell'applicazione della 1017 che hanno spinto gli amministratori regionali a
chiedere all'unanimità la revoca della cosiddetta ''delibera della vergogna''.
A questo punto il vicepresidente del Foai fa notare che tutti, tranne
l'assessore regionale Teresa Armato, si sono resi conto che non è possibile
sacrificare il disabile sull'altare del risparmio e che l'applicazione della
1017 oltre a comportare danni ai portatori di handicap inciderà sui livelli
occupazionali. In calce alla nota l'ennesimo dubbio:«Ora l'Armato che farà?».